Una voce venuta da molto lontano

Qui America, Castello mi sentite?

E’ il 12 ottobre 1934, anniversario della scoperta dell’America, il Columbus Day, giornata sentitissima dagli italiani d’america, che da lì a pochi anni, nel 1937, diverrà festa nazionale in tutti gli Stati Uniti. I circoli italo-americani organizzano iniziative in tante città d’America. A Schenectady, città dello stato di New York e sede, sin dal 1922, della WGY, una delle primissime stazioni radio di tutti gli Stati Uniti, è previsto un discorso in diretta radio tenuto dal dottor Arnaldo Samorini (1).

Il dottor Samorini, nativo di Faenza, manda una lettera ai parenti rimasti in Italia, annunciando loro l’avvenimento. L’11 ottobre la notizia arriva anche a Castel Bolognese, dove risiede Matilde Casali, cugina del Samorini e moglie del dottor Amos Bargero (2), medico condotto castellano.

La cronaca di quello che successe a Castello, in casa Bargero, l’11 e 12 ottobre 1934 ce la fornisce un articolo della Schenectady Gazette di sabato 27 ottobre 1934, intitolato “Cousin Hears Dr. Samorini’s Radio Speech” (traduzione: Un cugino ascolta il discorso del dr. Samorini alla radio), che riporta il testo di una lettera inviata dal dottor Bargero ad Arnaldo Samorini:

“We received your card the 11th, and felt greatly excited. Our radio receives only medium waves, so I ordered one for the occasion for short waves from Faenza. Then our radio program carries only European stations, and Schenectady transmits with two waves, a long one, 31.48, and the other 19.5.
Your specifications did not correspond, so we stuck to the stronger one, that is, 40 K. W., and at 21 o’clock (9 p. m.) we started to dial. We had almost given up hope of hearing you, when at 22:30, exactly, we heard the announcement of your name, pronounced very distinctly. You can imagine our enthusiasm.
We did not understand the first part of the program, spoken in English, then there was a choir of boys and girls of St. Anthony’s Church, and finally clear and ringing your Italian speech, “Italiani d’Italia e d’America”. “Navigare necesse est”.
My wife recognized very well, not only your voice, but also your diction, and felt very touched. It certainly is very exciting to hear a voice from the distance of 7,000 kilometers, in the same way as it were from the next room”.

Traduzione:

“Abbiamo ricevuto la tua cartolina il giorno 11, e ci siamo molto eccitati. La nostra radio riceve solo le onde medie, così, per l’occasione, ne ho ordinata una a onde corte a Faenza. Dunque la nostra radio prende solo le stazioni europee, mentre Schenectady trasmette con due onde, una lunga, 31.48, e l’altra 19.5.
Le tue specifiche non corrispondevano, così ci siamo collegati a quella più forte, cioè 40 K. W., e alle 21 in punto ci siamo sintonizzati. Avevamo quasi perso la speranza di sentirti, quando, alle 22,30 esatte, sentimmo annunciare il tuo nome, pronunciato in modo chiarissimo. Puoi immaginare il nostro entusiasmo.
Non abbiamo capito la prima parte del programma, parlata in inglese, poi ci fu il coro dei ragazzi della chiesa di Sant’Antonio e, finalmente, chiaro e sonante, il tuo discorso in italiano, “Italiani d’Italia e d’America”. “Navigare necesse est”.
Mia moglie ha riconosciuto molto bene non solo la tua voce, ma anche il tuo stile, e ci siamo commossi. E’ certamente molto eccitante sentire una voce lontana 7000 chilometri come se provenisse dalla stanza a fianco”.

Al giorno d’oggi, con tutte le tecnologie a disposizione, un tale avvenimento non ci farebbe nè caldo, nè freddo, ma nel 1934, quando si contavano 900.000 ascoltatori in tutta Italia (anche se i “radioamatori” erano circa otto milioni), era sicuramente un evento eccezionale, specie in un paese piccolo come Castel Bolognese.

(1) Arnaldo A. Samorini nacque a Faenza il 30 maggio 1875. Frequentò le scuole pubbliche di Ancona e Osimo, poi studiò medicina alle università di Bologna e Padova, laureandosi nel 1900 a Roma. Dopo aver prestato servizio presso l’ospedale di Ancona, emigrò negli Stati Uniti nel 1907 e l’anno successivo si stabilì a Schenectady. Prestò servizio presso vari ospedali ed istituzioni della zona e fu iscritto a varie associazioni mediche nonchè a vari circoli italo-americani. Morì a Schenectady il 24 febbraio 1953.

(2) Amos Bargero nacque a Castel Bolognese l’8 luglio 1880 e si laureò in medicina nel 1904 presso l’Università di Bologna. Successivamente ottenne la condotta medica a Castel Bolognese. Partecipò alla prima guerra mondiale col grado di capitano medico. Morì il 25 gennaio 1946, pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, durante la quale si distinse per i continui aiuti alla popolazione civile. A suo nome è stata intitolata una via del paese.

Andrea Soglia

Arnaldo Samorini

Arnaldo Samorini

Amos Bargero

Amos Bargero

Bibliografia essenziale:
– Schenectady Gazette, 27 ottobre 1934
– Schenectady Gazette, 25 febbraio 1953
– Castellani oltre il Piave : la memoria e il ricordo / Angelo Nataloni, Andrea Soglia. – Faenza : Edit Faenza, 2006.

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