Un ricordo di Cleofe
di Paolo Grandi
“S’tan e tróv, va’ da Cleofe…”, se non trovi ciò che cerchi, va’ da Cleofe: a Castello lei era una certezza, perchè nella sua bottega si trovava tutto. Cleofe proveniva da una famiglia, i Tabanelli, castellani autentici, da sempre dediti al commercio. Così, pure lei, nel 1967, aprì nel borgo un’attività commerciale, dapprima al civico 169 della via Emilia interna e poi nel locale, universalmente ricordato, posto al numero 120, appena passato l’incrocio con viale Roma, sulla destra ove oggi c’è il negozio “Paradisea”. Due vetrine cariche di merce esposta lasciavano spazio ad un ampio e profondo locale ove sugli scaffali vi era di tutto un po’. In fondo al negozio, dietro al banco, infine c’era lei, Cleofe, che ti accoglieva sempre con un bonario sorriso, solare, pronta a servirti con la disponibilità e la cortesia che la distinguevano.
Cleofe vendeva casalinghi, articoli da regalo e giocattoli, ma in quel negozio potevi trovare anche prodotti in gomma e plastica, piccoli elettrodomestici, manufatti in vetro e cristallo, insomma un vero e proprio emporio. Pensate che ci trovai anche i binari per completare la mia ferrovia in miniatura ed un mio amico andava da lei a comprare i Puffi per la sua collezione!
Per un certo periodo Cleofe fu la portavoce degli esercizi commerciali del Borgo ed organizzatrice per alcuni anni della “festa del Borgo”, progenitrice di altre manifestazioni castellane. Ma la sua vera passione era il carnevale, che era pari a quella che lei nutriva per i bambini, prediletti tra i suoi “clienti”. In quel periodo la sua bottega si riempiva di maschere multicolori, di costumi di tutti i tipi: una gioia per i suoi piccoli amici. Assieme al marito poi, era solita organizzare qualche gruppo per la sfilata del Carnevale cittadino e non mancava mai di programmare una visita col pullmann al Carnevale di Viareggio.
Il negozio di Cleofe è ormai chiuso da tanti anni (dicembre 1995), ma i castellani non si sono dimenticati di lei e lo hanno dimostrato venerdì pomeriggio, 11 novembre 2011, al suo funerale in una chiesa di San Petronio gremita fin sulle porte.
Cleofe ci ha lasciato, forse troppo presto, per uno di quei casi in cui il destino si accanisce su una persona, rendendola dapprima debole per la malattia ed annientandola mentre altri uomini cercano di strapparla alla morte.
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