Luigi Dal Pane (1903 – 1979)
Luigi Dal Pane (Castel Bolognese 1903 – Faenza 1979) è stato uno dei fondatori e dei maggiori esponenti della moderna storiografia economica e sociale in Italia.
Nasce a Castel Bolognese, il 19 giugno 1903, alle ore 16.15, in via Emilia interna n. 23, già Corso Garibaldi, in ” un solido ambiente provinciale agrario, nel cuore di quella Romagna (Castelbolognese) dove ancora aleggiavano gli ideali risorgimentali e positivisti dell’Ottocento, permeato della lunga tradizione anarchico-socialista” (Pucci, 2001). Proviene da una famiglia di professionisti e di agricoltori. I nonni paterni sono entrambi castellani, Luigi Dal Pane, fattore (1834 – 1896) e Maria Berti (1835 – 1900), ma è il nonno Zaccaria (1844 – 1925), ” straordinaria figura di medico filantropo, liberale, aperto allo spirito progressista, che conduce va il giovanotto per mano inculcandogli precocemente oltre all’amore per la natura, anche gli ideali pacifisti e umanitari. Era sulle raccolte paleontologiche costituite insieme al nonno, in linea con la tradizione illuministica, che si esercitava lo spirito d’indagine del giovanissimo Luigi, Gino per la famiglia, che rivelò subito una precocissima agilità mentale la quale lasciava estatici e divertito i più grandi” (Pucci, 2001).
Il nonno, Cesare Zaccaria, coniugato con Elvira Gottarelli (Castel Bolognese, 1858), pur non essendo nativo di Castel Bolognese, serve per ben trentacinque anni gli abitanti del paese come medico ed amministratore della cosa pubblica; insieme al collega ed amico Umberto Brunelli, si adopera per l’ampliamento dell’ospedale civile, fa parte della direzione e presidenza dell’asilo infantile “Camerini” ed è consigliere comunale dal 1904 al 1907. Terminato il servizio come medico, Cesare Zaccaria si ritira nella sua villa di Granarolo Faentino (13.05.1922); muore il 18 giugno 1925, è tumulato nel cimitero di Castel Bolognese per essere successivamente traslato nella tomba di famiglia a Faenza.
I genitori, Francesco Dal Pane (1874 – 1944) e Clementina Zaccaria (1876 – 1966), si uniscono in matrimonio il 4 settembre 1902. Nel 1905 la giovane famiglia Dal Pane emigra a Lugo, poi si trasferisce a Faenza. Il padre Francesco è un docente di lettere classiche del Liceo-Ginnasio “Torricelli” di Faenza, del quale è stato temporaneamente anche preside; è autore del Nuovo lessico della Bibbia volgata. Luigi si forma nel medesimo istituto. ” Il passaggio dall’evoluzionismo al socialismo e più ancora quello da socialismo al marxismo segnarono in lui un tormentato travaglio, accompagnato da intense letture […] Studiare non era facile, anche se egli viveva in uno dei laboratori politici, la Romagna, più vivaci di tutta l’Italia settentrionale. I libri erano spesso introvabili… ” e lo stesso Luigi scrive Le biblioteche locali avevano un carattere eminentemente umanistico e quando io proposi ad una di queste l’acquisto di alcune opere di Marx e di Lenin, la commissione mi rispose chela biblioteca non era l’anticamere di alcuni partiti politici ” (Pucci, 2001)
Verso il 1920 il giovane Dal Pane è attivo nella sezione faentina del partito socialista “Amedeo Catanesi”; ” nei primi accostamenti al socialismo io propendevo verso il socialismo libertario. Direi che questo era un effetto logico dello sviluppo precedente delle mie idee, nelle quali prevalevano alcuni toni libertari e individualistici antiautoritari e positivistici, che trovarono largo accoglimento negli ambienti anarchici, fra cui spiccava nella Romagna di allora il mio paese nativo, Castelbolognese. Ma lo studio del marxismo e della rivoluzione russa diedero ai concetti generici e vaghi un contenuto più determinato e in parte nuovo” (Dal Pane, 1974).
Il giovane Dal Pane partecipa attivamene al dibattito che conduce alla formalizzazione della scissione del Partito socialista al Congresso di Livorno (gennaio 1921). Dopo la scissione i comunisti faentini si riuniscono nella Camera del Lavoro e Luigi Dal Pane fa parte del gruppo; contro quel gruppo si scatena la violenza del locale fascio e nel maggio 1921 Luigi è atteso all’uscita del liceo “Torricelli” e bastonato alla testa. La famiglia si adopera in tutti i modi per allontanarlo da una difficile situazione personale e decide il suo trasferimento a Roma (dal 1922 al 1925 circa); si iscrive alla primo anno della facoltà di giurisprudenza e “per tagliare corto con una tradizione umanistica che gli sembrava stantia, era intenzionato, oltre al diritto, ad impegnarsi nello studio di Labriola e su questo riceveva gl’incoraggiamenti del suo professore Maffeo Pantaleoni, il quale però, da liberale, non nascondeva la sua simpatia per il fascismo” (L. Pucci, 2001)
” Sul filosofo cassinese l’attenzione del giovanissimo Dal Pane, appena sedicenne, era stata richiamata dal deputato socialista Umberto Brunelli, medico umanitario e amico di famiglia. […] A Roma alla ricerca di Antonio Labriola, quasi s’installa nella sua casa, dove sono rimaste le moglie e la figlia del filosofo, fruga, fra le carte conservate disordinatamente, ne trae inediti manoscritti, ne legge i libri, si immedesima nel suo pensiero. In quegli anni aveva consumato la sua ardente milizia politica giovanile […] Il frutto di questa ricerca, La concezione marxistica dello stato, pubblicata a Bologna nel 1924 dall’editore Cappelli, è per l’epoca un contributo vivo, superiore alla produzione teorica del socialismo italiano, se si toglie Rodolfo Mondolfo, e sebbene fondato su certezze che poi il corso degli eventi si incaricherà di infirmare ” (R. Zangheri, 1982)
Lascia Roma e si iscrive all’Università di Bologna rivolgendosi per la tesi di laurea a Gustavo Del Vecchio. Si laurea a Bologna in giurisprudenza con dichiarazione di lode; la sua dissertazione di laurea ha avuto per tema la questione del commercio dei grani negli economisti italiani del Settecento, lavoro poi pubblicato e punto di partenza per una serie di saggi e di volumi successivi riguardanti l’economia italiana di tale periodo, specialmente quella del Granducato di Toscana. Il proposito di ricostruire la biografia di Antoino Labriola è solo dilazionata dal lavoro sugli argomenti della tesi. Nel 1931 riprende in mano i libri e le carte del filosofo, e fra il 1932 ed il 1934 compie l’opera.
Luigi Dal Pane è nominato Libero docente di storia economica nell’Università di Bologna (1933-35), incaricato nell’Università di Bari (1935-36), straordinario (1936-39) e poi ordinario di storia economica nella stessa università, passa nel 1940 all’Università di Perugia e nel 1951 all’Università di Bologna, dove insegna fino al 1973 dirigendone l’Istituto di storia economica e sociale della facoltà di Economia e Commercio fino al 1978. È direttore incaricato del Museo del primo e secondo Risorgimento di Bologna, dirige ilBollettino e diverse collane di fonti e ricerche. Cura l’edizione delle opere complete di Antonio Labriola. La sua attività scientifica ha per oggetto i seguenti temi fondamentali: la biografia di Antonio Labriola e la pubblicazione delle sue opere inedite; la storia del lavoro e dei movimenti sociali, la storia economica del Settecento e dell’Ottocento. Pubblica oltre 160 studi fra opere ed articoli, fra cui vanno specialmente ricordati: La questione del commercio dei grani nel Settecento in Italia (1932); Antonio Labriola: la vita e il pensiero(1935); Il tramonto delle corporazioni in Italia (1940); Storia del lavoro in Italia (1944); Profilo di Antonio Labriola (1948); Lo stato pontificio e il movimento riformatore del Settecento(1959); La finanza toscana dagli inizi del secolo XVIII alla caduta del Granducato (1965); La storia come storia del lavoro (1968), Economia e società a Bologna nell’età del Risorgimento (1969).
Muore a Faenza il 9 ottobre 1979; gli ultimi anni sono trascorsi nella difficile condizione di non vedente; lascia la moglie Fulvia Guerrini (31.10.1907), sposata il 27 aprile 1929 a Faenza, e la figlia Elvira; la vedova vive ancora oggi a Bologna, insieme ai familiari.
Il Comune di Castel Bolognese, su proposta di Pietro Costa (1900-1982), appassionato promotore culturale castellano e amico di Luigi Dal Pane – ritratti insieme in una foto del 1973 in occasione dell’inaugurazione della biblioteca comunale – nella seduta consiliare del 19 gennaio 1981, delibera a voti unanimi (atto C.C n. 9/1981), come da indicazione del comitato di gestione della biblioteca nella riunione dell’11.12.1980, l’intitolazione della biblioteca comunale castellana a Luigi Dal Pane, nobile figura di studioso.
Castel Bolognese, 25 settembre 2010
Ufficio anagrafe e archivio del Comune di Castel Bolognese.
In memoriam, Arti grafiche, 1927.
Il territorio di Castel Bolognese, Oddo Diversi, Imola, Grafiche Galeati, 1972 p. 335.
Luigi Pucci, Il giovane Dal Pane, in Luigi Dal Pane storico e Maestro (1903-1979), Atti della giornata di studi, Bologna 22 ottobre 1999, a cura di Bernardino Farolfi e Carlo Poni, Bologna, Costa editore, 2001, pp. 15-33.
Luigi Dal Pane, 1910-1924. Esperienze giovanili di vita e di pensiero a Faenza, estr. da La Piè, 1974, n. 6.
Renato Zangheri, L’opera storica di Luigi Dal Pane, in Studi in memoria di Luigi Dal Pane, Bologna, CLUEB, 1982, pp. 1-19.
Servizio cultura e biblioteca – Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” Piazzale Poggi, 6 – 48014 Castel Bolognese (Ra) tel. 0546.655827 – 655849 e-mail: dalpane@racine.ra.it, cultura@comune.castelbolognese.ra.it
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