Mario Morelli (1908-1966)
Mario Morelli nasce a Castelbolognese il 4 ottobre 1908 da Emidio e Apollonia Foschini, è il più giovane di tre fratelli, Angelo (1900-1958) e Giovanni (1903-1956). Frequenta a Campiano (fraz. di Castelbolognese) le scuole elementari con la maestra Boschi, poi la famiglia si trasferisce a Faenza dove frequenta per qualche anno le scuole tecniche.
Nel 1926 è esentato dal servizio militare poiché riformato.
E’ iscritto presso la Regia Scuola di Ceramica negli anni scolastici 1924/25, 1925/26, 1926/27 al Corso di apprendisti di foggiatura alla ruota, e ottiene il relativo diploma.
La prima esperienza di bottega nel 1927, è presso la Fabbrica di Ceramiche d’arte “La Faïence” di Paolo Zoli (1884-1960) in Borgo Durbecco, successivamente frequenta la Bottega di maioliche del pittore Mario Ortolani (1901-1955) in via Anconetano ed è anche decoratore presso la Fabbrica di maioliche “La Nuova Ca’ Pirota” di Giuseppe Fiumi in via Croce.
Nel 1929 è occupato come formatore presso la “Fornace Ceramica Bubani” di via Lapi.
Nel corso dell’anno è capo foggiatore presso la fabbrica “Ceramica” del Sen. Pozzo a Ronco Biellese in provincia di Vercelli.
Negli ultimi mesi di quell’anno è a Bergamo come direttore artistico nella Fabbrica S.A. “La Ceramica Bergamasca” di Cesare Paleni, qui acquisisce una notevole esperienza creando nuove forme e motivi decorativi. Direttore tecnico è il fratello Giovanni, ma anche altri ceramisti faentini sono occupati nella stessa fabbrica, il pittore Antonio Albonetti, il formatore G. Battista Casanova (1910-1976) e il foggiatore Angelo Melandri.
In questa fabbrica ha rapporti con Manzù, con lo scultore Coter e il pittore Nanni di Clusone.
Nel 1930 gli è assegnato ii Premio del Comune di Faenza al Merito Ceramico in onore di “Gaetano Ballardini” per il ramo tecnico, con la motivazione: “per una nuova forma di applicazione di smalti fusibili e lustri metallici”.
Nel 1932 lascia Bergamo e si reca a Modigliana (Fo) nella fabbrica “Studio Ceramico Prof. Laghi” di Giuseppe Laghi (1886-1944) in via Puntaroli, con la qualifica di direttore artistico e decoratore.
Nel 1933 ritorna a Faenza e allestisce uno Studio Ceramico in via Croce al n. 6. Precedentemente i locali erano stati occupati dalla fabbrica di ceramica “La Nuova Ca’ Pirota” dei fratelli Fiumi e successivamente dalla Bottega ceramica di Emilio Casadio (1902-1964) e Aldo Sintoni (1905-1945).
Produce esclusivamente ceramiche di tipo moderno con rifiniture in oro su smalti colorati con applicazione dei lustri metallici, cristalline di grosso spessore, smalti semi-opachi su figure stilizzate, vasi, ciotole, pannelli e piastrelle avvalendosi della collaborazione di G. Battista Casanova, del tecnico Emilio Casadio, del pittore Antonio Albonetti e degli scultori Angelo Biancini e Domenico Matteucci.
In questi anni è in contatto con l’Ente Nazionale per l’Artigianato e le Piccole Industrie di Roma e con vari artisti, fra cui Giuseppe Tampieri, cura particolarmente i rapporti commerciali con le fabbriche di colori e materie prime per ceramica, e si avvale dell’esperienza tecnica del fratello Giovanni.
Realizza opere di notevole prestigio artistico che rimangono ben caratterizzate nella ricerca per la qualità e per una più qualificata espressione d’arte.
Nell’anno scolastico 1933/34 prende parte presso la R. Scuola di Ceramica, alla commissione d’esame di abilitazione di Artiere Qualificato, quale rappresentante degli Industriali Ceramisti.
Dal 7/2 al 6/4/1934 frequenta il Corso serale pratico di Laboratorio Tecnologico svolto alla R. Scuola di Ceramica.
Il 30 luglio 1934 si sposa con Margherita Pezzoli abile decoratrice su ceramica.
Nel 1934 gli è assegnato il Premio del Comune di Faenza al Merito Ceramico in onore di “Gaetano Ballardini” per il ramo tecnico, con le motivazioni “per il processo a sovrapposizione di smalti di differente natura, ha risolto molto brillantemente il quesito di fabbricare, in maiolica, quindi a temperatura limitata, oggetti d’arte assai pregevoli dall’aspetto di gres, semplificandone sensibilmente la tecnica ed agevolandone la riuscita, in modo da aprire alla lavorazione maiolicara d’arte una nuova via”.In quell’anno vince vari premi, la Medaglia d’argento alla IV Fiera dell’Artigianato di Firenze, il Primo Premio del Concorso E.N.A.P.I. per il servizio rustico da tavola, il Primo Premio del Concorso E.N.A.P.I. per il vaso foggiato al tornio e il secondo Premio del Concorso E.N.A.P.I. per il vaso foggiato al tornio e decorato alla IV Settimana Faentina, la Medaglia d’oro alla Settimana Cesenate.
Riceve vari attestati, dal Diploma di secondo grado alla Fiera del Littorio di Bologna, al Diploma di partecipazione alla Mostra della Moda di Torino.
Frequenta presso la R. Scuola di Ceramica un Corso Serale di Tecnologia Ceramica svolto da 2/1 al 31/3/1935.
Nel 1935 partecipa alla Fiera del Littorio di Bologna – Salone E.N.A.P.I., dove vince la Medaglia d’Argento e riceve poi il Diploma di Primo Grado con speciale distinzione. Alla V Settimana Faentina vince il Primo Premio del Concorso E.N.A.P.I. per il servizio rustico per cantina e all’Esposizione Universale di Bruxelles la Medaglia d’Oro.
Nell’anno scolastico 1935/36 prende parte presso la R. Scuola di Ceramica, alla commissione d’esame di abilitazione di Artiere Qualificato, quale rappresentante per gli Industriali Ceramisti.
Nel 1936 nasce a Faenza la figlia Anna.
Partecipa alla V Mostra Interprovinciale-Sindacato Fascista Belle Arti Emilia Romagna, con opere in collaborazione con lo scultore Angelo Biancini (1911-1988).
In quell’anno, alla VI Triennale di Milano gli viene conferita la Medaglia d’Oro.
Nel 1937 all’Esposizione Universale di Parigi ottiene Ia Medaglia d’Oro e il diploma d’onore. Vince il Terzo Premio alla Mostra dell’artigianato artistico della VII Settimana con motivazione: “per il complesso delle opere ricche di moderna sensibilità e di ottima ceramica”.
Frequenta presso la R. Scuola di Ceramica un Corso Serale pratico di Laboratorio Tecnologico svoltosi dal 18/1 al 20/4/1937.
Il 16 ottobre 1937 è nomitato Maestro d’Arte incaricato per la sezione ceramica presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze, nomina che eserciterà fino al 1953.
Nel 1938 la sua produzione è inserita nella Collana Cataloghi dell’Artigianato Italiano a cura dell’E.N.A.P.I. di Roma.
Vince il Primo Premio del Concorso Nazionale Modelli 1938 alla Mostra dell’Artigianato di Firenze.
Nell’ambito della IX Settimana Faentina del 1939 vince il Primo Premio diviso del secondo tema, e il terzo Premio del primo tema al II Concorso Nazionale della Ceramica d’Arte.
Nel 1940 vince il Primo Premio al Concorso del Presepe Moderno, promosso dall’Associazione Pro Loco del Comune di Faenza, partecipa alla VII Triennale d’Arte di Milano.
Nel dicembre del 1941 allestisce una mostra personale alla Galleria Gian Ferrari a Milano, con la presentazione di Gio Ponti (1891-1979)… “Morelli pone al servizio di una sciolta maestria nell’esprimersi con la ceramica una ispirazione che ha le fresche grazie medesime del suo modo di tradurle in atto, e fa tutt’uno. Le sue formelle hanno una lucida e liquida freschezza dove pare che il colore non sia dietro la prima superficie vetrosa ma quasi le appartenga: e le colorazioni fredde ove è sempre un accento di blu, e fluide sono esse stesse un po’ acquee: i soggetti hanno la medesima ispirazione nobilmente gentile, si potrebbe dire, della loro traduzione ceramica, sia che si tratti di vaghe nature morte, o di nature paesistiche, quanto infine di figure fra le quali predilige certi vasi di fattezze bellamente italiane. Tutto è intuito, non in una atmosfera, ma in una fluidità brillante e cantante, dove il disegno gioca con leggerezza e discrezione”.
Nel 1942 in collaborazione con lo scultore Bruno Innocenti vince il Concorso indetto dal Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio di Faenza, con un grande pannello di m. 1,60 x 1,45, bassorilievo modellato dall’Innocenti e da lui ceramicato, sul tema “La Pietà” ora nel salone della borsa del locale Istituto.
In quell’anno esegue pure due gruppi che rappresentano i Re Magi e la Sacra Famiglia fra una gloria di angeli, facenti parte di un grande presepe, opera di notevole prestigio che presenta all’Esposizione di Roma, ed è anche in stretti rapporti con Marino Marini.
Nel 1944 è arrestato poiché antifascista e imprigionato per circa quaranta giorni nelle carceri di Ravenna assieme ad altri faentini. Tutta la famiglia è contro l’attuale regime, il fratello Angelo è poi figura di primo piano essendo componente del Fronte Liberazione Popolare. Partecipa nel giugno/luglio 1945 presso il Centro Culturale della Democrazia Cristiana a Faenza alla Mostra d’Arte e Concorso edile su tema.
Negli ultimi mesi dell’anno è il promotore per ottenere da una associazione americana, la C.A.D.M.A. un contributo ai ceramisti faentini, che si concretizza con la consegna di dodici forni elettrici e varie materie prime.
Nel 1948 partecipa al VII Concorso Nazionale della ceramica, ricevendo una segnalazione della Giuria “per il complesso interessante della sua presentazione”. Nel 1950 cessa l’attività dello studio ceramico in via Croce a Faenza, rilevato da Carlo Zauli, Umberto Zannoni e Everardo Giovannini.
Il 31 ottobre 1953 si licenzia dall’Istituto d’Arte di Firenze e parallelamente alla ricerca del modernismo si interessa di antiquariato.
Dall’ottobre 1954 è docente presso l’lstituto Statale d’Arte “A. Venturi” di Modena, cessa tale assegnazione col 30 giugno 1955.
Immediatamente dopo, ma per un breve periodo è occupato con funzioni direttive nel reparto artistico della fabbrica Ginori a Doccia.
Nel 1956 muore a Napoli il fratello Giovanni, direttore a Capodimonte della Fabbrica di Ceramica del fratelli Freda. (Dopo aver compiuto gli studi di tecnologia ceramica presso la R. Scuola di Ceramica a Faenza, aveva lavorato a Bergamo, con funzione di direttore tecnico nella “Ceramica Bergamasca”, poi a S. Stefano di Camastra aveva contribuito all’impostazione della locale Scuola d’Arte, successivamente aveva lavorato a Palermo come direttore tecnico della Società Ceramica Florio, ad Olbia collabora all’impostazione della locale Scuola d’Arte, lavora infine alla Ginori a Pisa).
Nel 1958 muore a Bologna l’altro fratello Angelo, medico radiologo.
Dal 1958 al 1966 si dedica alla fabbricazione di smalti e colori, allestisce a Firenze lo “Studio Ceramico Mario Morelli” specializzato in forniture complete per industrie ceramiche, vetrerie, metallo smaltato, inoltre svolge consulenze tecniche e artistiche.
E’ rappresentante di varie ditte inglesi, dalla K.H. Bailey & Sons per le calcomanie per ceramica e vetro, alla Wengers per i colori Ceramici e prodotti chimici entrambe di Stoke on Trent.
Fa parte del Comitato Tecnico della III Biennale Mostra Mercato Internazionale dell’antiquariato a Palazzo Strozzi a Firenze del settembre 1963.
Nel luglio 1964 è membro di Commissione nella Giuria del Concorso delle Ceramiche riservato alle Fabbriche Artigiane Albisolesi, svoltosi a Villa Faraggiana in Albisola Marina, durante lo svolgimento del “VI Festival dell’Artigianato Ceramico”.
Muore a Firenze il 15.9.1966 ed è sepolto nel cimitero di Razzuolo (FI).
Il 19.12.1976 presso la Residenza Municipale è consegnata alla famiglia da parte del Comune di Faenza e della Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti sezione di Faenza la medaglia d’argento e il Diploma di Benemerenza “alla memoria”, in ricordo ed onore di quanti coraggiosamente sfidarono gli aggressori.
Nel settembre 1986 la salma è trasferita nel monumento sepolcrale onorario degli artisti faentini presso ii Cimitero dell’Osservanza di Faenza.
Numerosi esemplari delle sue ceramiche sono conservati nel Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Testo e immagini tratti da: Mario Morelli : l’arte nella forma e nel colore / Stefano Dirani. – Faenza : Banca del monte e cassa di risparmio, 1990. – [8] c. : ill. ; 24 cm. (Ed. fuori comm.)
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