Una voce nell’estate: cocomeri!
di Paolo Grandi
Il caldo estivo mi ha fatto venire alla mente i pomeriggi passati in ozio sul dondolo nel giardino dell’amico Fabio Camerini, assieme a lui e a Filippo Bosi, almanaccando sul da farsi il giorno dopo oppure nel più tardo pomeriggio, quando la calura avrebbe dato un po’ di tregua.
E proprio in quelle ore d’afa il silenzio generale veniva rotto da una voce roca gridata da un altoparlante: “Dolci come il miele oggi i cocomeri! Cocomeri! Donne venite a comprare il cocomero per rinfrescarvi!” ed altro di simile.
Si trattava di due personaggi di Castel Bolognese: Vittorio Monti detto Bréta Rossa e Pasquale Bertozzi detto Bagarèna i quali d’estate si mettevano in società e vendevano per strada il cocomero. Uno dei due ci metteva il camion, l’altro la materia prima. Bagarèna era il padre di Lorenza, che aveva un negozietto di alimentari, frutta e verdura in via Mazzini.
Caricato il cassone del camion, bilancia in vista, coltellaccio alla mano e piano di legno per il taglio, improvvisavano ogni estate questo originale commercio ambulante dell’anguria, che sapevano ben scegliere: lo dimostrava il fatto che il cassone si svuotava in fretta e la ressa degli acquirenti era sempre notevole.
La voce roca gliela metteva Bagarèna. Non avevano scadenze fisse nei passaggi, né passavano sempre dalle stesse strade o seguivano un tragitto predeterminato. Potremmo dire: “va’ dove ti porta l’anguria!”
Fu forse successivamente (o parallelamente) a questa attività ambulante di buon successo, che Bréta Rossa aprì un chiosco/rivendita di cocomeri, dapprima in Piazzale Budini di fronte al cinema all’aperto (stando ad alcuni ricordi al momento non documentati) e poi, sulla via Casolana, a 300 metri dalla via Emilia, dove risultava già attivo nel 1975.
Per non pochi anni, fino agli anni ’80, Monti portava i suoi cocomeri anche alla Festa dell’Unità, vendendo le fette assieme alla moglie Francesca Montuschi.
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