“Vai col liscio!”, film RAI del 1974 con l’Orchestra Casadei… e il nostro Marcellino
di Andrea Soglia
“Vai col liscio!” è un film per la televisione girato fra fine 1973 e inizio 1974, diretto dal regista Leandro Castellani e andato in onda in due puntate sul Secondo Canale Rai il 16 e 23 maggio 1974. Fra gli interpreti principali, nel ruolo di loro stessi, vi furono fra gli altri: Orchestra Spettacolo Casadei con in testa Raoul Casadei, Noris De Stefani, Ely Neri e la sua Orchestra, Santo & Johnny, Dino Sarti, Johnny Sax, Orchestra Castellina-Pasi, Narciso Parigi, la “regina” Nilla Pizzi e il nostro Leo Ceroni.
Così il regista Leandro Castellani ricordava il suo film con un post pubblicato nel 2023 sulla sua pagina Facebook:
“Vai col liscio!”: ha quasi mezzo secolo di vita questo allegro caleidoscopio di suoni e immagini che propose per la prima volta, perlomeno in modo così ampio e diffuso, un panorama della musica popolare, “da ballo”, dell’Italia centrale, quella a base di polke, mazurke e valzer, riprese nel corso di una rassegna ideata e organizzata da Vittorio Salvetti ma arricchita e letteralmente trasformata da me in una vetrina di vita e storia popolare arricchendola di nuove riprese realizzate, oltre che all’interno delle “Cupole” di Castel Bolognese, in vari luoghi della Romagna, con l’assistenza dell’indimenticabile Vincenzo Nonni. E come dimenticare i “ballerini” coreografati e coordinati da Bruno Malpassi? E l’ospitalità non solo gastronomica di Elvino? Il programma, girato a tambur battente perché eravamo caduti inaspettatamente nei giorni del feroce razionamento energetico, fu rielaborato con un montaggio estroso e imprevedibile, specie per l’epoca. Diviso in due parti, ebbe uno straordinario successo, sia di ascolto che di gradimento: un record!”
Tutti gli artisti si esibirono alle nostre “Cupole” e furono ospitati nell’Hotel ristorante Elvino, che all’epoca costituiva non solo un’eccellenza castellana, ma di tutta la Romagna.
Furono varie le riprese anche in esterno a Castel Bolognese. Paolo Grandi ricorda che furono girate alcune scene lungo il viale della Stazione, praticamente davanti a casa sua, con tanti castellani in bicicletta a fare le comparse, fra cui Mingò dla Turca, ma queste scene non furono montate nel prodotto finale.
Andò invece in onda un’altra scena castellana, girata lungo il nostro viale del Cimitero, allora adornato dalla vecchia Via crucis di Carlo Zauli: quella del funerale romagnolo, che, sostanzialmente conclude l’intero film, visto che è in coda alla seconda puntata. Come racconta la voce narrante “con il liscio in Romagna si nasce, si impara a camminare, ci si innamora e ci si sposa, qualche volta il liscio accompagna il romagnolo anche nell’ultimo viaggio: i vecchi lasciano scritto che vogliono questa musica, quel complesso ai loro funerali”. E nei due minuti circa della scena, lungo il nostro viale del Cimitero, accompagnato dal motivo di “Tramonto”, valzer di Secondo Casadei, si snoda un corteo funebre, animato da tanti castellani “assoldati” come comparse, uomini con la “caparela” e donne con il classico fazzoletto in testa, con bara (fornita dal falegname Paviett, Sante Dall’Oppio), portata a spalla da quattro uomini. Davanti alla bara l’Orchestra Casadei al gran completo, e davanti ad essi il sacerdote, interpretato da Vincenzo Nonni, impresario lughese, all’epoca gestore delle Cupole e socio di Casadei nella Ca’ del Liscio di Ravenna. E davanti al sacerdote, nel ruolo di sè stesso, il nostro Marcellino con la croce ad aprire il corteo funebre.
Interpellato al riguardo Marcellino mi ha raccontato diversi aneddoti. Ricorda che la scena fu girata a gennaio, in un giorno molto freddo, e vi furono varie ripetizioni prima che il regista fosse soddisfatto. Marcellino prese molto freddo, tant’è che poi si ammalò pure. A suo dire anche all’interno della bara vi era una comparsa ad interpretare il morto, ruolo che era stato proposto anche a lui, ma che aveva ovviamente rifiutato. Mi avrà preso in giro? Probabilmente la scena era molto più lunga ed era partita ben prima del viale del Cimitero, ma ne fu montata solo una parte. Marcellino ha immancabilmente concluso con un po’ di polemica, dicendomi che gli era stato promesso un piccolo compenso per la comparsa, ma non vide mai una lira!
Marcellino a parte, molti avevano perso la memoria dell’evento che doveva aver fatto abbastanza rumore in paese. Paolo Grandi ricorda che suo padre Tristano aveva invano scritto alla Rai chiedendo una copia del film.
Qualche sera fa, sfogliando online il vecchio Radiocorriere TV il cui archivio è stato digitalizzato, ho trovato notizia del film e delle scene girate alle Cupole. Ho provato a cercarlo su YouTube e con grande sorpresa ve l’ho trovato. Sono poi rimasto stupefatto nel vedere il nostro viale del Cimitero, e nel riconoscere il giovane Marcellino a interpretare sé stesso in un film andato in onda sulla Rai dei tempi d’oro e visto da milioni di persone!
Ci perdonerà quindi Marcellino se abbiamo estrapolato la scena clou dal resto del film e la pubblichiamo sul nostro canale su YouTube, è un patrimonio preziosissimo. E sotto sotto, anche se fa un po’ il recalcitrante, siamo sicuri che sarà contento pure lui.
Un grazie a Domenico Giovannini per aver ritagliato la scena del funerale dal resto del film.
Condividiamo anche i link delle due parti del film. Nella prima parte è possibile vedere anche l’esibizione del nostro Leo Ceroni con il suo complesso, nel suo periodo più splendente.
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