Quando Edmondo Fabbri finì nei fumetti di Jacovitti
di Paolo Grandi
Non v’è dubbio che la sfortunata avventura dei Mondiali di Inghilterra 1966 rimase appesa a Edmondo Fabbri, per i castellani Mundì, per i detrattori Mago Mondino, per tutta la vita. La clamorosa eliminazione della blasonata Nazionale Italiana causata da una squadra, la Corea del Nord, composta da poco più che dilettanti risuonò a livello dell’intero globo terrestre e fu trattata nelle più svariate occasioni: tragiche, nelle discussioni del bar (…anche perché l’Italia vanta il primato di avere 60 milioni di Commissari Tecnici), alla radio, in televisione e sulla stampa ove ebbe anche risvolti comici.
Uno di questi ultimi uscì sul numero 36 del settimanale “Il giorno dei ragazzi” del 22 settembre 1966, come allegato; a tutta pagina si trattava di una tavola di Jacovitti: “Il gioco dell’O.C.A. – Odierno Calcio Azzurro”, un vero e proprio gioco dell’oca con, ovviamente, 66 caselle (e non 63 o 90 caselle come nei giochi dell’oca classici) contenenti premi, punizioni salti ecc. Jacovitti spese tutta la sua arte per rendere le caselle il più gioiose possibili per i giocatori. Io ci ho giocato per lunghissimo tempo con i mei amici nelle tante giornate di giochi e l’ho conservato, peraltro salvato anche dall’alluvione che ne aveva sommerso la scatola (ben isolata…) in cui era contenuto con altri tantissimi giochi da tavolo.
Ma vediamo meglio il tabellone, anche per chi forse é troppo giovane e non ha conosciuto i personaggi che vi sono illustrati. Albertosi, Pascutti, Rosato, Angelillo, Sivori, Riva (morto peraltro pochi giorni fa), De Paoli, Mazzola, Corso, Traspedini, Albertosi e Meroni al quale la casella “Parrucchiere”, munito di forbici, si riferisce poiché lui seguiva la moda dei capelloni, sono tutti giocatori di allora, molti dei quali facevano parte della Nazionale ed altri esclusi per le scelte del C.T. Fabbri. La casella “gli abatini” richiama Gianni Rivera che era stato così apostrofato da Gianni Brera, famosissimo giornalista sportivo, per il suo uso di calciare delicatamente il pallone. Heriberto Herrera era un famosissimo allenatore paraguaiano di tante squadre italiane, poi anche lui soprannominato “Mago” che all’epoca allenava la blasonata Juventus. Ed infine alle caselle 5 e 29 c’è lui: Edmondo Fabbri con, alla casella 29, il cappello da mago, spezzato, la scritta Mago (?) Mondino sulla casacca che riservava la seconda peggiore punizione del gioco: si torna a zero e si ricomincia da capo. Anche la casella 56 è riferita a lui (e gli occhiali scuri ne sono il ritratto) in quanto tra le polemiche montate dopo la sconfitta vi fu anche quella che Fabbri avesse pagato per un mondo del calcio che non lo aveva seguito in certe sue scelte. Infine vi sono caselle nelle quali sono presenti tutte le squadre da lui allenate: Mantova, Cagliari, Spal, Bologna, Vicenza e Foggia. Le caselle che alludono a Pozzo fanno riferimento a Vittorio Pozzo, Commissario Tecnico della Nazionale Campione del Mondo nel 1934 e 1938. La casella dedicata a Nicolò Carosio si riferisce ad un indimenticabile commentatore radiofonico e televisivo delle partite di calcio, dalla voce assai rauca; essendo molto miope portava occhiali con spesse lenti e a volte succedeva che confondesse i giocatori, ma allora non v’erano le tecniche di ripresa di oggi! U.R.S.S., Cile e Corea erano le rivali nel nostro girone eliminatorio. Capitando sulla casella Corea la peggior punizione: si viene eliminati dal gioco.
Ecco la formazione dell’Italia di quella giornata: Enrico Albertosi, Giacinto Facchetti, Aristide Guarneri, Francesco Janich, Spartaco Landini, Giacomo Bulgarelli (Capitano), Romano Fogli, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Paolo Barison, Marino Perani. Riserve: Roberto Anzolin, Tarcisio Burgnich, Antonio Juliano, Gianfranco Leoncini, Giovanni Lodetti, Luigi Meroni, Ezio Pascutti, Pierluigi Pizzaballa, Francesco Rizzo, Roberto Rosato, Sandro Salvadore.
Benito Jacovitti (Termoli 1923 – Roma 1997) è stato tra i maggiori illustratori e fumettisti italiani del novecento. I suoi personaggi: Pippo, Pertica e Palla, la signora Carlomagno, Cocco Bill col cavallo Trottalemme, Zorro kid hanno allietato generazioni di italiani. Caposaldo della sua produzione è stato il Diario Vitt, il fortunato diario scolastico che fu pubblicato ininterrottamente dal 1949 al 1980. Il suo disegno era infarcito di personaggi, animali ed oggetti, come salami tagliati e l’immancabile lisca di pesce, sua firma.
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