“Pesci rossi lungo i fossi”, da Valentino Bettini una canzone sull’alluvione

a cura di Andrea Soglia

Chi non conosce Valentino Bettini, storico componente della band “I Koppertoni” e cineasta castellano? Anche lui ha avuto un bel daffare nel rimediare ai danni che la sua casa e le sue cose hanno subito dall’alluvione, ma di certo non si è perso d’animo e dal vissuto di quei giorni ha tratto l’ispirazione per nuovi progetti artistici.
Uno dei primi frutti è stata la composizione del brano (musica e parole) “Pesci rossi lungo i fossi”, che qui proponiamo (dal nostro canale youtube) in una delle varie versioni, quella blues/rock quasi punk. Usiamo le parole di Valentino per descriverla: “il brano è molto sferraglione… per dire che è rabbioso con le chitarre elettriche alte e rabbiose e delle imprecazioni in sottofondo anche queste rabbiose più che mai (imprecazioni tipiche di noi romagnoli non bestemmie) e, se ti trovi in stato di semi ubriachezza, è anche ballabile”.
Il titolo è tratto da uno dei versi della canzone e descrive un episodio successo durante l’alluvione (uno dei tanti) a Valentino, richiamato a gran voce da un vicino di casa che gli diceva che c’era un grosso pesce rosso in un fosso della loro via. Il brano avrebbe dovuto intitolarsi, seguendo il ritornello, “Salviamo il salvabile”, ma l’esistenza di una canzone di Bennato dallo stesso titolo ha consigliato un’altra soluzione.
Ascoltandola molti rivedranno le immagini che hanno visto nel maggio 2023.
Il brano è un’anteprima del documentario elaborato (con animazioni) che Valentino presenterà prossimamente al cinema Moderno di Castello.
In questa versione hanno suonato e/o cantato:

Batteria: Stefano Franchi
Basso: Loris Ceroni
Sax: Matteo Ferniani
Trombone: Francesco Stella
Tutte le chitarre e tamburelli, parole e musica: Valentino Bettini
Cori, mani e imprecazioni: Davide Ferniani, Samuele Santandrea, Luca Selvatici, Mauro Contarini, Agostino Rossi, Beatrice Castellari, Valeria Cavina, Matteo Ferniani.

Testo:

Pesci rossi lungo i fossi

C’è nell’aria un gran sentore
tutti al piano superiore
l’acqua sale in un momento
e non c’è tempo di pensare
non c’è tempo di pensare
cosa prendere o lasciare
C’è chi vuota le cantine
c’è chi riempie sacchi di sabbia
c’è chi prova sgomento e rabbia
perchè è finita la sabbia
E chi non vuol sentire
non ci crede e va a dormire

Rit. Salviamo il salvabile
salviamo il salvabile
la casa è navigabile
ma l’acqua non è potabile

(risposta per le strofe:
Porco boia, porca troia
porca vacca, arriva l’acqua)

Io scendo giù in mutande
e trovo tutto galleggiante
dai biscotti ai sacchi
alla lettiera dei gatti
l’acqua entra adesso
senza chiedere permesso
l’acqua scorre per le strade
e si porta via le rame
l’acqua viene giù dall’alto
e si porta via l’asfalto
e i campi sono strani
arredati con sedie e divani

Rit. Salviamo il salvabile
salviamo il salvabile
la casa è navigabile
ma l’acqua non è potabile

Lavatrici sommergibili
frigoriferi galleggianti
casse chiuse coi loro misteri
se ne vanno già da ieri
anche la legna se ne va via
con le automobili alla deriva
pesci rossi lungo i fossi
e le rane nel cortile
e certi effetti galleggianti
che mi passano davanti
ed io vado a fondo
come ferro e come piombo

Rit. Salviamo il salvabile
salviamo il salvabile
la casa è navigabile
ma l’acqua non è potabile

E le reti di confine
sporche di plastica ed erba fresca
sono stese sotto l’acqua
come fossero reti da pesca
mi guardo attorno e piango
mai visto tanto fango

E se ieri sentivi un torrente
con la pioggia incessante
oggi ho la visione
di un mondo post alluvione
e quando l’acqua se ne va via
rimane solo fango fango fango…
e tutto attorno… malinconia
mia… mia

Rit. Salviamo il salvabile
salviamo il salvabile
la casa è navigabile
ma l’acqua non è potabile

Rit. Salviamo il salvabile
salviamo il salvabile
la casa è navigabile
ma l’acqua non è potabile

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