Per Genova? Fuori da San Petronio a destra!
Questa storia viene dai tanti racconti ascoltati dalla bocca di mia zia Virginia e la dice lunga su quanto il popolo capisse della vecchia liturgia cattolica in latino.
Per un bisticcio del fato, tra le due guerre si trovavano a Castel Bolognese l’arciprete don Giuseppe Nanni che era cieco, don Antonio Garavini sordo e don Pasquale Budini, il prete dei Fiori, che abitava proprio dietro l’abside di San Petronio col fratello medico, che era zoppo. Un giorno uscirono da San Petronio tutti e tre in paramenti solenni per una processione e su via Garavini, per impartire la benedizione ai presenti, don Nanni proclamò: “Flectamus genua!” cioè inginocchiamoci. Tutti seguirono i tre sacerdoti che si inginocchiarono davanti all’Immagine sacra; ma il gesto fu fatto, appunto, per imitazione, non perché il popolo avesse capito ciò che l’Arciprete aveva detto. E la prova provata avvenne immediatamente nel silenzio generale dell’attesa: una voce di donna si levò dicendo “Osta, si à d’ander a Genova chi trì che lé amasé acsé…”
Paolo Grandi
Contributo originale per “La storia di Castel Bolognese”.
Per citare questo articolo:
Paolo Grandi, Per Genova? Fuori da San Petronio a destra!, in https://www.castelbolognese.org
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