La Madòna ‘d l’acva e la Madòna de sol: oltre alle preghiere e alle processioni delle “Rogazioni”

di Paolo Grandi

Oggi di fronte a questo clima impazzito qualcuno, forse a ragione, dice che la causa possa anche essere quella che non si prega più come una volta. Guardiamo allora in questo breve excursus come si pregava un tempo per ottenere l’intervento celeste sul clima.

Le Rogazioni

Le Rogazioni sono processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni, arricchite di preghiere e atti di penitenza. Hanno la finalità di attirare la benedizione divina sull’acqua, il lavoro dell’uomo e i frutti della terra e si tenevano nei tre giorni che precedono la festa dell’Ascensione, cioè lunedì, martedì e mercoledì quando l’Ascensione era sempre il giovedì, quarantesimo giorno dopo la Domenica di Pasqua. L’origine di questo rito risaliva al sec. V in Gallia, nel Delfinato, dove dopo varie calamità naturali e un terremoto, il vescovo Mamerto di Vienne indisse un triduo di preghiera e digiuno insieme a solenni processioni verso le chiese della sua diocesi. La pratica poi si diffuse e venne estesa a tutta la cristianità nei secoli successivi. Da Roma, dove il rito fu introdotto da papa Leone III nell’816, la pratica religiosa si propagò in tutte le parrocchie per chiedere la protezione divina sul lavoro dei campi e sui frutti della terra. La processione partiva dalla chiesa parrocchiale di buon mattino e, al canto delle litanie dei Santi, si percorrevano anche lunghi itinerari. Nei tre giorni veniva raggiunta tutta la superficie della parrocchia, anche se vasta. Significative le soste in punti particolari del percorso per speciali invocazioni accompagnate dalla benedizione con la croce o con l’immagine della Vergine verso i quattro punti cardinali. La preghiera che si recitava, prima del Concilio in latino, poi in italiano così diceva: «Ab omni malo, libera nos Domine», cioè: «Da ogni male, liberaci, o Signore»; «A fulgure, et tempestate, libera nos Domine», cioè: «Dal fulmine e dalla tempesta, liberaci, o Signore»; «A peste, fame, et bello, libera nos Domine», ovvero: «Dalla peste, dalla fame e dalla guerra, liberaci o Signore»; «A flagello terraemotus, libera nos Domine», ossia: «Dal flagello del terremoto, liberaci o Signore»; «A subitanea et improvvisa morte, libera nos Domine», cioè «Dalla morte improvvisa, liberaci, o Signore» . Seguivano poi le seguenti invocazioni. «Ut misericordia et pietas tua nos custodiat, te rogamus audi nos» cioè «Affinché noi siamo custoditi per la tua pietà e misericordia, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut Ecclesiam tuam sanctam redigiri, et conservare digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché tu ti degni di indirizzare e conservare la tua santa Chiesa, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut Episcopos et Praelatos nostros, et cunctas congregationes illis commissas in tuo sancto servitio conservare digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché tu ti degni di conservare i Vescovi, i Prelati e tutte le Congregazioni a loro assegnate per il tuo santo servizio, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut cunctum populum christianum pretioso tuo sanguine redemptum conservare digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché ti degni di conservare l’intero popolo cristiano redento dal tuo prezioso Sangue, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut fructus terrae dare, et conservare digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché ti degni di darci e conservarci i frutti della terra, ti preghiamo ascoltaci»; «Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos» cioè «Affinché tu ci dia la pace, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut loca nostra et omnes abitantes in eis visitare et consolari digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché tu ti degni di visitare e consolare tutti gli abitanti dei nostri luoghi, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut civitatem istam, et omnem populum ejus protegere, et conservare digneris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché ti degni di conservare e proteggere tutto il popolo di questa città, ti preghiamo, ascoltaci»; «Ut omnibus fidélibus defunctis requiem aeternam dones, te rogamus audi nos» cioè «Affinchè tu doni il ripo eterno a tutti i tuoi fedeli defunti, ti preghiamo, ascoltaci»; « Ut nos exaudi dignéris, te rogamus audi nos» cioè «Affinché tu ti degni di esaudirci, ti preghiamo, ascoltaci». E il rito si chiudeva con la benedizione ai presenti, alla città e alla campagna. Teresa Giacometti Rosato ricorda il passaggio della processione delle Rogazioni lungo il Viale Cairoli e la sosta davanti alla chiesina della Villa Centonara ove veniva impartita la Benedizione nella pubblicazione “Il voto della Pentecoste e la tradizione religiosa castellana “ edita in occasione del 350mo anniversario dalla preservazione della peste nel 1981.
Nella parrocchia di San Petronio le processioni delle Rogazioni furono sospese nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso. Infatti, con la soppressione delle feste infrasettimanali la solennità dell’Ascensione, che veniva dieci giorni prima della solennità della Pentecoste, fu portata alla domenica precedente la Pentecoste, cosicché le tre processioni delle Rogazioni si vennero a trovare a poco più di una settimana da quelle votive di Pentecoste, anch’esse nel numero di tre. Durante le processioni delle Rogazioni veniva trasportata per le strade cittadine l’immagine della Madonna della Cintura che si trova nell’altare centrale della navata destra di San Petronio. Con la soppressione delle processioni delle Rogazioni durante le processioni di Pentecoste, negli angoli estremi raggiunti dalla sacra Immagine, si dicono tuttora le preghiere e le invocazioni che un tempo erano recitate per le Rogazioni.
In molte parrocchie di campagna di Castel Bolognese si tengono tuttora le processioni delle Rogazioni, così come in altre Parrocchie della nostra Diocesi e, con la massima solennità nella città di Imola ove viene portata solennemente in Cattedrale l’immagine della B. V. del Piratello.

La Madòna ‘d l’acva

In caso di prolungata siccità veniva scoperta l’immagine della Madonna della Cintura in San Petronio. Parlo di scopertura poiché le Immagini per le quali vi era maggiore devozione venivano tenute normalmente coperte e la loro apparizione era solo per le rispettive festività o per avvenimenti speciali. Per esempio ricordo da bambino che durante la Novena dell’Immacolata, mentre si recitava il Rosario l’immagine era nascosta dietro l’altare ed iniziava a salire solo durante il canto delle Litanie. Ebbene, con l’Immagine scoperta poteva venire indetto un Triduo o una Novena e, in casi gravi di siccità prolungata, la si portava in processione.

La Madòna de Sol

Se invece era in corso un periodo di maltempo con piogge abbondanti e prolungate si provvedeva a scoprire in San Francesco l’immagine della Madonna della Concezione, Patrona cittadina e invocata per il ritorno del meteo favorevole. Anche in questo caso, se la sola scopertura, col concorso delle preghiere dei fedeli non bastava, si ricorreva a Tridui, Novene ed anche a processioni in casi particolarmente gravi.

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