Giacomo Tassinari e la neve gialla del 1864
a cura di Andrea Soglia
Il 1° marzo 2018 in varie zone dell’Emilia-Romagna è caduta della “neve gialla” contenente polveri sahariane portate dal vento di scirocco.
Il fenomeno della neve gialla non è certamente comune anche se di tanto in tanto si verifica.
Nel 1864 avvenne in proporzioni molto più evidenti di altre volte e fu osservato attentamente dagli scienziati dell’epoca, in primis il naturalista castellano Giacomo Tassinari (1812-1900), che ne lasciò una breve ma dettagliata relazione conservata fra le sue carte presso la Biblioteca comunale di Imola e già pubblicata sul volume “Tassinari miei… storia di una famiglia di scienziati romagnoli”:
Appunti sulla neve gialla
Ai primi di gennaio del 1864 cadde neve gialla in Romagna tra Bologna e Cesena. Il 4 gennaio, mentre soffiava un impetuoso vento da Nord –Est cadde una leggera neve di circa 2 cm di colore giallo che faceva un bel contrasto col candore di quella preesistente. Tale neve, osservata bene, pareva inquinata da una polverina giallastra: era materia organica per massima parte consistente in una crittogama, come facilmente si vedeva al microscopio.
Non era quindi cenere vulcanica. Ci fece pure il calcolo basandomi sullo spessore della neve caduta, il suo peso specifico, la superficie totale coperta fra Bologna e Cesena per cui ne risultava una piramide alta come la cupola di San. Pietro e molto più alta della torre degli Asinelli.
L’analisi chimica molto precisa che fece a Parma con l’aiuto di Pellegrino Strobel il 10-01-1864, diede il seguente risultato : la polvere gialla era un miscuglio formato da calcare argilloso cretaceo, sabbia selciosa, il tutto imbrattato da sensibili tracce di materie organiche.
In quei giorni a Trieste c’era stato uno straordinario uragano: il turbine aveva sollevato la polvere e spinta fino a noi.
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