Vari titoli sono disponibili nel catalogo della Coop. Bacchilega Editore di Imola.
Tra questi: Battaglie sugli Appennini, La Battaglia per la Gotica, Il gruppo di combattimento Friuli, La Brigata Ebraica
PAOLO GRANDI

Rispondo volentieri a Domenico Sportelli ringraziandolo per i complimenti sulla ricerca. Al Senio manca forse, a differenza del Piave, quella retorica del “fiume sacro alla Patria” costruita nel primo dopoguerra, avvalorata e coltivata dal regime fascista (che, non dimentichiamo, posava le sue basi sul disordine politico economico del dopoguerra e sulla cosiddetta “vittoria mutilata”).
Eppure in quei mesi del 1944/45 sul Senio hanno combattuto eserciti che avevano al loro interno gente di mezzo mondo! E c’erano anche gli Italiani1
Pensiamo all’esercito inglese che aveva al suo interno polacchi, neo zelandesi, indiani, ebrei ed i gruppi di combattimento italiani.
Ecco, forse questo potrebbe far ripensare al ruolo giocato dal Senio durante la guerra: dopo la “caporetto” della seconda guerra Mondiale, cioè l’8 settembre e la successiva dichiarazione di guerra ai tedeschi, qui sul Senio l’esercito italiano (seppur inglobato nella formazioni inglesi) si riscatta dalla vergogna. Poi c’è la lotta partigiana che ha dato i suoi frutti nella “bassa” e nell’alta valle, pur se presente lungo tutto il fronte.
Che dire, occorrerebbe parlarne con i Comuni interessati e la Regione, oltre che con altre Istituzioni (penso al museo del Senio) che ne siano interessate al fine di valorizzare il Senio.
Una mia proposta sarebbe anche quella che l’attuale area di servizio dell’autostrada mutasse il nome in “Senio” (che senso ha chiamarla Santerno quando è a 100 metri dal nostro fiume?) e lì creare una raccolta fotografica che illustri la battaglia del Senio. Non tutti i viaggiatori vanno di corsa!
Ed altre iniziative potrebbero pensarsi.
PAOLO GRANDI