Il Carnevale a Castel Bolognese
Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la Quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze. Si conclude il giorno di martedì grasso, die precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima. Il nome deriva probabilmente dal latino medievale carne levare, cioè “togliere la carne” dalla dieta quotidiana, in osservanza del divieto nella religione cattolica di mangiare la carne durante i quaranta giorni di Quaresima.
Il tempo di Carnevale inizia il 7 gennaio, ma i festeggianienti veri e propri si concentrano nelle ultime due settimane che precedono le Ceneri, con date diverse da paese a paese. I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un’origine molto lontana, probabilmente nelle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni.
Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme di divertimento popolare. Durante il Medioevo e il Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale furono introdotti anche nelle corti europee ed assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica. Ancora oggi il Carnevate rappresenta un’occasione di divertimento e si esprime attraverso il travestimento, le sfilate mascherate, le feste.
Anche le strade di Castel Bolognese una volta all’anno risuonano di festosi schiamazzi e si riempiono di un colorato serpentone, per la sfilata dei carri e delle maschere per il Carnevale dei Ragazzi, un evento che da più di un quarto di secolo è punto fermo nella tradizione Castellana. Carri allegorici, gruppi a piedi e motorizzati, auto strane e trenini, allestiti in parte nel nostro paese ed altri provenienti da Solarolo e Zello, fanno a gara per attirare l’attenzione di bambini ed adulti.
Un paio d’ore di festa e di allegria che rappresentano il premio per il Comitato Carnevale, che già dal mese di dicembre lavora assiduamente unitamente ai genitori delle scuole di Castel Bolognese per la riuscita della sfilata. La manifestazione, così come è attualmente, è nata agli inizi degli anni Ottanta, per iniziativa della Parrocchia di San Petronio e della Scuola Materna “S. Giuseppe”, unitamente alla Pro-Loco di Castel Bolognese.
La tradizione carnevalesca Castellana risale però a metà degli anni Sessanta. I luoghi sono gli stessi, la Parrocchia di S. Petronio, il Circolo “Del Piano” e la Scuola Materna. I protagonisti: Tino Biancini e Giovanni “Cavurì” Scardovi, che con la loro verve artistica coinvolgono entusiasticamente tutti i ragazzi alla realizzazione di carri e “mascheroni”. Quanta emozione, a tanti anni di distanza, esprimono i ricordi di quei ragazzi di allora, raccontando i lavori per l’allestimento dci carri.
Nel 1965 fu costruita una nave in cartapesta nei locali del Consorzio Agrario, munita di stantuffi per gettare i coriandoli. Nel 1966 fu costruita una balena nella chiesa sconsacrata di Santa Maria, anch’essa con un compressore che gettava coriandoli da una fessura sulla schiena. Fu costruito anche un altro carro che rappresentava un castello.
Una realtà, quella attuale, costruita su un passato vissuto intensamente, con iniziativc che hanno fatto breccia nell’animo dei Castellani. Un bagaglio storico che it “Comitato Carnevale”, che si impegna alacremente all’organizzazione del “Carnevale dei Ragazzi” ha valorizzato e con il passare degli anni la manifestazione Castellana ha assunto sempre maggior spessore.
Attualmente all’allestimento dei carri, oltre al Comitato Carnevate ed ai genitori, danno il loro apporto anche volontari che mettono il loro tempo libero a disposizione per mantenere vivo lo spirito del carnevale nella nostra città.
Negli anni 1966 e 1967 Ia festa di Carnevale si chiuse con un’esibizione canora dal titolo “Castello Canta” riservata ai bambini. A causa dell’inagibilità del teatrino parrocchiale, essa si svolse nella palestra delle scuole elementari “Carlo Bassi”, a quell’epoca fornita di palcoscenico e galleria. Talent-scout del piccoli cantanti fu padre Albino Varotti, allora insegnante di musica nella scuola media, che con pazienza li preparò ed insegnò loro le canzoni, prese per lo più dal repertorio dello “Zecchino d’Oro”. L’orchestra era composta da castellani, tra i quali Battista Liverani al violino e Giordano Villa alla batteria. Nd 1968 si tentò il salto di qualità della manifestazione che, purtroppo, rimase senza seguito: ribattezzata “1° Concorso Voci Nuove” ed ospitata nel rinnovato Cinema-Teatro Moderno, si svolse in vari pomeriggi con inizio delle eliminatorie il martedì grasso, dopo la sfilata delle maschere e finale domenica 24 marzo, quella della “segavecchia”. Accompagnava i cantanti l’orchestra “I Blackmen” del compianto Leo Ceroni.
Giuseppe Bentivoglio
Testo e alcune immagini tratte da: GRANDI P., BENTIVOGLIO G., Ecco Signore, manda noi. Le Suore Maestre Pie, un secolo di presenza a Castel Bolognese, 2005.
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