Vincenzo Pacetti scultore e restauratore nella Roma del Settecento
Per i tipi della casa editrice ferrarese Belriguardo è uscita, a inizio 2009, l’ultima fatica degli studiosi castellani Valentino Donati e Rosanna Casadio.
Il volume ricostruisce la vita e le opere dello scultore e restauratore romano Vincenzo Pacetti, al quale, per lungo tempo, era stata attribuita la nascita nel comune di Castel Bolognese.
Proprio per questo motivo, molti anni fa, ebbe inizio la ricerca dei due autori, così come racconta Valentino Donati nell’introduzione del libro:
“Nel 1994, durante un breve soggiorno a Roma, visitando la Galleria Borghese (allora con ristrutturazioni in corso) notai con stupore che su alcune schede di presentazione delle opere nelle singole sale, figurava la seguente dicitura: il nome dell’artista Vincenzo Pacetti n. a Castel Bolognese 1746 m. a Roma 1820; fu una scoperta interessante tanto da indurmi ad iniziare ricerche sull’artista, che risultava completamente sconosciuto al mio paese. […] La ricerca ha portato ad individuare molti lavori non solo a Roma, dove l’artista ha prevalentemente operato, ma anche in altre città.
Avrei voluto convalidare il suo luogo di nascita con un documento originale, ma i miei tentativi sono stati inutili. Restava pur sempre valido il fatto che in alcuni vecchi cataloghi della Galleria Borghese l’artista veniva considerato nativo di Castel Bolognese. Perciò, fino a prova contraria, dovevo ritenere attendibile la documentazione esistente e, quindi, il Pacetti mio compaesano; documenti reperiti recentemente hanno dimostrato che la nascita ed il battesimo, somministratogli due giorni dopo nella chiesa di S. Maria in Trastevere, sono avvenuti a Roma“.
Il volume, con prefazione di Alberto Mingotti, inizia con la biografia del Pacetti e prosegue con il catalogo delle opere dello scultore; seguono poi una sezione dedicata ai restauri noti eseguiti dal Pacetti e una relativa agli avvenimenti storici ed artistici a Roma tra il 1746 e il 1820. Quest’ultima sezione, in particolare, contiene anche l’interessante “Catalogo de’ Monumenti antichi di Scultura esistenti nello studio del Sig. Vincenzo Pacetti divisi in tre classi secondo il loro pregio“. Il documento, che ha in calce la firma di Antonio Canova, all’epoca Ispettore Generale delle Antichità e Belle Arti, fu stilato quasi sicuramente sul finire del 1802 in occasione del Chirografo di Pio VII che obbligava tutti i mercanti e restauratori a vendere i marmi in loro possesso ai Musei Pontifici per colmare i vuoti che si erano creati in seguito al Trattato di Tolentino fra Napoleone Bonaparte e Pio VI.
Dal volume “Vincenzo Pacetti scultore e restauratore nella Roma del Settecento” vengono riportati, in questa pagina, un Sunto cronologico della vita di Vincenzo Pacetti e alcune delle sue opere d’arte più significative.
Sunto cronologico della vita di Vincenzo Pacetti
1746 – Il 3 aprile nasce a Roma da Andrea intagliatore di gemme.
1758 – Il 2 maggio nasce a Roma il fratello Camillo.
1762 – Riceve un premio all’Accademia di San Luca.
1766 – Il 28 aprile viene assunto come apprendista dallo scultore P. Pacilli. Vince il 3° premio di scultura all’Acc. di San Luca.
1773 – Nell’aprile rileva lo studio di Pacilli. Vince il 1° premio di scultura all’Acc. di San Luca. Inizia a compilare il “Giornale”.
1775 – Esegue il Monumento a E. Pinto da Fonseca per la cattedrale de La Valletta di Malta.
1776 – Riceve incarichi di lavori dal principe Marcantonio Borghese per Villa Pinciana.
1777 – Il 21 novembre sposa Teresa Gonzales cognata del pittore Lorenzo Pecheux.
1778 – Viene ammesso fra gli Accademici di merito all’Accademia di San Luca.
1779 – Esegue i primi lavori per Villa Borghese e nell’agosto termina i due bassorilievi della Sala IV.
1780 – Esegue il Busto del cav. Nicola Bischi. Termina la Statua del II Conte di Bristol.
1781 – Realizza in bronzo il Busto di Carlo III di Borbone.
1782 – Il 24 marzo nasce il figlio Giuseppe.
1783 – Il 15 novembre termina il Busto del pittore Marco Benefial.
1785 – Completa il Sepolcro di A. R. Mengs.
1789 – Esegue un’Amazzone con l’arco teso per il re di Polonia Poniatowski.
1790 – Esegue i Giochi di putti per Palazzo Altieri, lavora per gli Ercoli dei tavoli del Salone Sistino. Il 15 luglio viene allogata la Statua della Ninfa Imera nel “Giardino del lago” di Villa Borghese.
1793 – Il 26 dicembre nasce il figlio Michelangelo, nello stesso mese riceve la commissione del Busto di Pio VI per San Michele a Ripa.
1795 – Il 24 dicembre termina il Busto di Pietro Bracci.
1796 – Viene eletto “Principe” dell’Accademia di San Luca. Il Valadier gli commissiona le opere per il Duomo di Orvieto.
1797 – Il 14 dicembre si collocano quattro statue sulle guglie del Duomo di Orvieto.
1798 – Diventa “Cittadino” della Repubblica.
1799 – Termina il Busto di Gaetano Rappini e i restauri del Fauno dormiente.
1800 – Acquista i disegni della “Raccolta Cavaceppi”.
1802 – Si deposita il Libro delle sculture della Collezione Cavaceppi…
1803 – Entra in conflitto con il marchese Torlonia e G. Valadier per l’affare Cavaceppi.
1804 – Termina il Ritratto di Pio VII per la Villa Redenta di Spoleto. Riceve la commissione per il Busto di Caterina II.
1805 – Il 23 maggio il fratello Camillo si trasferisce a Milano.
1810 – Presenta istanza per i lavori eseguiti nello studio Cavaceppi.
1814 – Termina la causa con i Torlonia.
1815 – Si presenta una nuova perizia per i lavori della “Collezione Cavaceppi”.
1820 – Il 28 luglio muore a Roma; i funerali si svolgono nella basilica di S. Andrea delle Fratte.
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