Pittori popolari di Castel Bolognese
La pittura minore e popolare ha trovato anche a Castel Bolognese i suoi cultori. Abbiamo notizie di due fratelli, Augusto e Francesco Borghesi, soprannominati “i Giapitë“, che si dedicavano a dipingere gli ex-voto per commissione. Maggiori tracce le ha lasciate Francesco (1814-1890) che, oltre agli ex-voto, produceva lavori di maggiore impegno. Di lui esiste una piccola tela in S. Silvestro presso Faenza; un profeta Elia (1882) al Carmine di Russi e un grande S. Antonio Abate (1873) nella chiesa della Serra. Tabelle e cartoni sono dedicati all’Immacolata di Castel Bolognese e al B. Giuseppe Labre. A Predappio alta, nel santuario della Maestà, troviamo una tabella del 1883. Di Augusto si,conosce solo una tabella ex-voto nell’oratorio della Fognana, frazione Tebano (Faenza) del 1891.
Un pittore popolare, Luigi Franceschelli, detto “Gig de Monich” (1845-1936), era molto noto per la mole di dipinti, di soli Paesaggi, con un suo stile inconfondibile. Pur nella sua elementarietà, si nota a volte una buona disposizione a riprodurre ville di un tempo o antichi manieri, spesso copiati da cartoline illustrate. I suoi lavori sono andati in gran parte dispersi e solo pochissime famiglie ne custodiscono alcuni.
Pure di un altro castellano, Sebastiano Melchiorre Fanelli (1812-1892), più noto come combattente durante il Risorgimento sono poche le opere conosciute. Era l’autore di una Pietà dipinta sopra la porta del Monte di Pietà di Castel Bolognese che venne coperta negli anni venti durante lavori di restauro della vecchia residenza municipale. Ne conosciamo le sembianze tramite l’autoritratto donato nel 1989 alla Pinacoteca comunale da Antonio Tacconi; della stessa donazione fanno parte altri due suoi dipinti raffiguranti Luigi Tacconi e Bianca Fanelli ed un’incisione acquarellata di Giuseppe Garibaldi. Un’opera dell’artista, da sempre appartenente alla Municipalità, è un olio su tela raffigurante l’ottocentesca Piazza Maggiore (oggi Piazza Bernardi) di Castel Bolognese, derivata da un’incisione di Bernardino Rosaspina che l’aveva a sua volta elaborata da un dipinto di G. Ricciardelli. Alcuni dipinti sono presenti in collezioni private.
Testi e immagini tratti da:
– Museo civico di Castel Bolognese, Ravenna, Sistema museale Provincia di Ravenna, 1999
– Pietro Costa, Un paese di Romagna: Castelbolognese fra due battaglie 1797-1945, Imola, Galeati, 1971
– Valentino Donati, Rosanna Casadio (a cura di), Artisti di Castel Bolognese: personaggi scomparsi dal XVI al XX sec., Imola, Santerno, 1998
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