Giovanni Galeati (1901-1959)
Arbitro internazionale di calcio
di Andrea Soglia
“Oggi arbitra Galeati!”. Quando poco prima della partita si veniva a sapere che Galeati era l’arbitro designato a dirigere la gara (a quei tempi il nome del “fischietto” veniva tenuto segreto fino all’ultimo), per tutti, giocatori, dirigenti e pubblico, era una buona notizia. Si era certi, infatti, che la gara sarebbe stata regolare e corretta.
L’arbitro Giovanni Galeati nacque a Castel Bolognese il 18 febbraio 1901 da Alessandro e da Clementina Sangiorgi ed entrò in contatto sin da bambino con l’ambiente calcistico che a Castel Bolognese si stava organizzando proprio in quegli anni (risale infatti al 1913 la fondazione della locale squadra di calcio). Il piccolo Giovanni diede i primi calci ad un pallone nel prato della Filippina di Castello (tuttora esistente), quando aveva poco più di 11 anni.
Nel 1916, dopo la morte del padre (che durante la Grande Guerra era operaio del genio pontieri), Galeati si trasferì con la famiglia a Bologna, dove, a guerra finita, fu assunto in Ferrovia. Allora come oggi gli arbitri non erano professionisti, e Galeati rimase in ferrovia fino alla sua immatura scomparsa, avvenuta quando ricopriva il ruolo di Capostazione.
Galeati appuntò tutta la sua vita sportiva e la carriera arbitrale in tre quadernetti, e grazie ad essi è possibile seguirlo passo per passo ed emozione per emozione.
Nel 1917, appena sedicenne giocò nell’AC Bologna (dove fu compagno di squadra di Bruno Maini, passato successivamente al mitico Bologna F.C.); successivamente, durante il servizio militare, giocò nell’Internaples ed un campionato con la Salernitana.
Il dottor Mario Santandrea, castellano doc, che pure viveva a Bologna ed era anche arbitro, lo descriveva come “un giocatore irruente, che spesso incorreva nelle sanzioni arbitrali”, ma nel contempo ne sottolineava la mancanza di cattiveria ed imputava l’irruenza al temperamento del romagnolo “che quando si scontrava con un altro osso duro non voleva lasciarsi sopraffare”.
Nel 1928 smise di giocare al calcio (anche in seguito ad un infortunio al ginocchio) per seguire le orme del fratello maggiore Mario, che era arbitro nelle divisioni minori. Iniziava così la carriera di Giovanni Galeati, che divenne un arbitro famoso in tutto il mondo.
Dopo una lunga gavetta nelle serie minori, Galeati esordì in serie B il 1° novembre 1933, nella partita Bari-Pistoiese, terminata 6 a 2. Il 20 ottobre 1935 il grande debutto in serie A, a Genova, nella partita Sampierdarenese-Bari terminata 2 a 1.
Galeati diresse complessivamente 243 partite in serie A e nella stagione 1941-42 gli fu conferito il premio Giovanni Mauro. Il 13 settembre 1946 fu nominato arbitro internazionale e debuttò ufficialmente al Prater di Vienna il 14 settembre 1947 con la gara Austria-Ungheria 4-3.
La fama di Galeati era giunta all’apice, le squadre di serie A lo avevano messo in cima alla lista degli arbitri preferiti e i giornali gli avevano conferito il titolo di “principe del fischietto”.
Arrivò così il 1950, l’anno dei Campionati Mondiali in Brasile, a dodici anni di distanza dalla precedente edizione. Galeati fu chiamato ad arbitrare e prima di partire, annotò sul suo quaderno: “Parto per l’America consapevole di rappresentare una scuola arbitrale e fiducioso di affermare la sua validità”.
L’esperienza brasiliana fu un trionfo (all’opposto della nostra nazionale che, seppure campione in carica, fu eliminata quasi subito… il paragone con i Mondiali del 2002 e del 2014, con i grandi successi di Pierluigi Collina e di Nicola Rizzoli, sorge spontaneo) e segnò il vertice di una carriera di eccezione. Galeati diresse in modo esemplare tre partite importanti: Jugoslavia-Svizzera 3-0, Spagna-Inghilterra 1-0 e, nel girone finale, Uruguay-Svezia 3-2. Fu l’arbitro con più presenze alla pari dell’inglese Reader.
Nel 1951 Galeati tornò in Brasile per il Torneo dei Campioni, dirigendo a Rio de Janeiro l’incontro Nacional Montevideo-Sporting. Fu questa l’ultima prestazione ufficiale, dopo ben 22 incontri internazionali (fra cui 7 fra nazionali A): Galeati fu collocato forzatamente a riposo per raggiunti limiti di età in ottemperanza alle rigide norme federali, e fu nominato a benemerito il 15 luglio 1951.
Il “pensionamento” di Galeati avvenne in contemporanea con quelli di 3 altri famosi arbitri (Giacomo Bertolio, Generoso Dattilo che pure aveva arbitrato ai Mondiali del 1950 e Agostino Gamba). Fu una politica del “largo ai giovani” che suscitò moltissime polemiche.
Galeati soffrì moltissimo il fatto di non poter più arbitrare e se ne lamentò spesso anche con l’amico Felice Borel, dicendogli: “Mi sento ancora giovane, fisicamente forte, calcisticamente preparato come non mai: perchè non mi fanno più arbitrare?”
Egli continuò comunque dal 23 dicembre 1951 al 30 novembre 1958 la sua opera come Commissario di campo e speciale, per un totale di 60 prestazioni.
Poco più di un mese dopo, il 7 gennaio 1959, Giovanni Galeati moriva prematuramente, a Bologna, all’età di 58 anni, stroncato da un male incurabile.
Video su Youtube con immagini relative a Giovanni Galeati
https://youtu.be/cIaRCcok1VM
Bibliografia:
-Ricordo di Giovanni Galeati. – [S.l. : s.n., 196-?] (Bologna : Tip. Ed. Compositori). – 18 p. : ill. ; 25 cm ((In testa al front.: Associazione Italiana Arbitri, Settore arbitrale FIGC, Sezione Sarto, Bologna
-Annuario dello sport 1952 / La Gazzetta dello Sport.
-Dizionario del calcio : campioni, squadre nazionali, tecnici, albi d’oro, record / a cura della redazione de La gazzetta dello sport. – Milano : Biblioteca Universale Rizzoli, 1990.
-Mundial 1930-1982 : storia dei 12 Campionati del mondo di calcio dalla prima Coppa Rimet alla finale di Madrid – Milano – 1982
Pagina aggiornata con nuove fotografie il 12 luglio 2014, il 4 dicembre 2021 e il 20 novembre 2022
Contributo originale per “La storia di Castel Bolognese”.
Per citare questo articolo:
Andrea Soglia, Giovanni Galeati, in https://www.castelbolognese.org
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