Francesco Saverio Camerini (1733-1782)
Il Gesuita martire nel Tonchino
Dal casato dei Camerini, tra i più antichi di Castello che nel XIX secolo fu reso illustre dal Duca Silvestro, ebbe origine, il 1° gennaio 1733, Francesco Antonio, che in religione assumerà il nome di Francesco Saverio ad imitazione di quel Santo che fu gloria della Compagnia di Gesù.
Studiò a Roma nel Collegio Ginnasi, fondato dall’omonimo cardinale castellano, insieme con il fratello Paolo Andrea, che fu arciprete di San Petronio (1789-1810)
La lettura della vita del gesuita P. Marcello Mastrilli, martire missionario nel Giappone, gli dischiuse gli orizzonti infiniti ai quali tutto si può sacrificare, per diffondere tra i non cristiani il seme dell’Evangelo.
Fu a Lisbona, neofita, per entrare nella Compagnia di Gesù, seguendo l’esempio del Santo Fondatore Ignazio di Loyola e nel 1754, dopo un ultimo saluto epistolare alla madre, s’imbarcò con altri missionari gesuiti per Goa, in terra indiana.
1758: l’inferno si scatena dal Portogallo di Pombàl contro la Compagnia di Gesù. Il ministro prepara un documento di menzogne e sottopone alla firma del Sovrano la soppressione dell’Ordine. E il re accetta. I gesuiti di Goa sono sfrattati dalle terre del Regno e nel dicembre 1760 sono violentemente ammassati nelle stive di una nave, ove lo scorbuto li assale, per essere trasportati a Lisbona. Il Portogallo li riceve per relegarli nel forte di San Giuliano, ove sperimentano ogni durezza e crudeltà. Padre Camerini rimase in prigione per sei anni con altri ventiquattro compagni superstiti. Liberato finalmente nel 1767, raggiungeva Roma, per completarvi gli studi teologici.
Ma l’amore compì il prodigio di soddisfare i suoi desideri. Sebbene sofferente nel fisico duramente provato, accettò di partire per la Cina, a riprendere il martirio iniziato dieci anni prima sulla nave di Goa. Prima, però, volle fare una breve sosta a Castel Bolognese, per rivedere, per l’ultima volta, la vecchia madre.
Nel Tonchino, dove Padre Camerini era sbarcato, si sferrò un’ondata di odio pagano contro gli apostoli della Buona Novella, ma il missionario non si scoraggiò. Due volte segregato per essere condannato a morte, per due volte venne liberato dai neofiti cristiani; stava per essere bruciato vivo nella sua capanna, ma riuscì a mettersi in salvo. Ridotto agli estremi, passò i suoi giorni nascosto in un paludoso canneto, donde usciva di notte per portare i conforti della fede ai cristiani dispersi e come lui perseguitati.
Quel luogo malsano minò irrimediabilmente la sua salute e il 4 aprile 1782 veniva a morte nella zona di Xu-thanh, oggi Vietnam. Sulla fine di Padre Camerini, tuttavia, le biografie non sono esatte. Da varie relazioni giunte in Italia dalla Cina poco dopo la sua morte, emerge che il Camerini morì martire della fede, essendo caduto in mano ai pagani, che lo trafissero ripetutamente e fecero strazio della sua salma.
Martire lo vide la castellana Maria Francesca Barbieri che lo onorò come tale, dedicandogli nelle sue memorie pagine di alta tensione spirituale. L’ordine dei Gesuiti pone padre Camerini tra i Santi ed i Beati che sotto il Pontificato di Pio VI fu pubblicamente proclamato Servo di Dio e Venerabile.
I 5 viaggi maggiori di padre Francesco Saverio Camerini di cui quattro transoceanici nella sua vita di quasi cinquantenne missionario apostolico
- Lisbona – Goa – 1752- 1753 – Cinque mesi dal Portogallo all’India in veliero;
- Goa – Lisbona – 1760- 1761 – Cinque mesi;
- Lisbona – Roma – Estate 1767 – Su nave svedese;
- Roma – Castel Bolognese – Parigi – Estate 1771 – Via Transalpina;
- Le Havre – Tonchino – Ottobre 1771 – Gennaio 1774 – Biennio di viaggio interoceanico.
- Percorse 3 volte gli oceani Atlantico e Indiano;
- Percorse 1 volta l’Atlantico e il Mediterraneo
- Toccò 1 volta il Pacifico occidentale a Canton (Mar Cinese).
Tratto da: M. MERENDA, Testimoni della fede, in: Il voto della Pentecoste e la tradizione religiosa castellana, Galeati, Imola, 1981.
Sulla vita di P. Camerini si veda anche:
ELIZONDO G.: Compendio della vita del buon Servo di Dio Fr. Saverio Camerini, Assisi, 1794.
CAMERINI G.: Il Francesco Saverio Italiano, Bologna, 1982.
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