I pompieri di Castel Bolognese in soccorso dei terremotati di Vicchio (1919)
In occasione del centenario del terremoto del Mugello
a cura di Alessia Bruni
Un devastante terremoto, di magnitudo sismico stimata 6.2, colpì una vasta area dell’Appennino Tosco-Emiliano, il 29 giugno 1919. I danni maggiori furono a Vicchio e le sue frazioni Pilarciano, Villore, Rostolena, Mirandola, Villa, Vitigliano, Rupecanina, Casole; nel capoluogo comunale furono distrutti 700 edifici su 1500, 500 case divennero inagibili e le restanti subirono danni seri. Gravi danni si ebbero a Dicomano, Borgo San Lorenzo, Barberino, Scarperia, San Piero a Sieve. Le vittime furono diverse decine.
Il sisma si scatenò alle ore 17.06 di una assolata domenica di festa per le celebrazioni di San Pietro e Paolo. Enorme fu la disperazione tra la popolazione che proprio allora si stava lentamente riprendendo dalla Prima Guerra Mondiale. I soccorsi in una zona così estesa e non facilmente raggiungibile furono difficilissimi.
La squadra dei pompieri di Castel Bolognese partì immediatamente. La comandava Arnaldo Cavallazzi, classe 1878, che era appena rientrato dalla guerra dove si era distinto per azioni di soccorso. Purtroppo non conosciamo il nome degli altri componenti della squadra.
La squadra di Castello fu ben accolta e aggregata al comando dei pompieri di Firenze.
Nell’ordine del giorno del 15 luglio del Comando di sottozona di Vicchio di Mugello, il comandante di sottozona Colonnello Ugo Conti ringraziò le autorità civili ed ecclesiastiche del capoluogo e delle frazioni, la benemerita Croce Rossa, le sublimi Dame Infermiere, le Società di Soccorso, le proprie truppe e le squadre eroiche dei pompieri di Firenze, di Roma e di Castel Bolognese.
Al termine delle operazioni, il comando dei pompieri di Firenze scrisse la seguente lettera al Comune di Castel Bolognese: ”Qual comandante la squadra di soccorso inviata sui luoghi danneggiati dal terremoto del Mugello, ed alla quale, in seguito all’ordine dell’Illmo Signor Prefetto furono aggregati i pompieri di Castelbolognese, compio il dovere di segnalare alla S. V. Illma l’opera prestata dai pompieri stessi, la quale compiuta con disciplina ed abnegazione costanti, è meritevole del più vivo elogio e fu di valido aiuto nelle numerosi demolizioni, puntellature, recuperi di mobilia, biancheria ecc. che furono eseguiti nel Paese di Vicchio e Frazioni, concorrendo all’opera che fruttò parole di encomio alla intera squadra per parte delle Autorità Superiori”.
Il Municipio di Vicchio, con lettera del 12 luglio, scrisse: “Vivamente commosso dalla prova di fratellanza e di solidarietà che codesto Municipio ha voluto dare a questa popolazione nella recente sciagura, ringrazio di vero cuore dell’invio della squadra di pompieri di codesta città; che con slancio e zelo ammirevole hanno prestato efficace opera di soccorso ed assistenza. Esprimo i più vivi sensi di gratitudine anche a nome di questa popolazione beneficata”.
Con una cartolina, datata 28 luglio 1919 e indirizzata ad Arnaldo Cavallazzi, Augusto Baldesi, per il comando dei pompieri di Firenze, salutò e ringraziò la squadra dei pompieri di Castelbolognese. Un anno dopo, nell’agosto 1920, in occasione dei funerali del capitano Augusto Baldesi, vice comandante della Società di Mutuo soccorso dei Pompieri di Firenze, morto in servizio, il segretario della società, a nome di tutta l’associazione, ringraziò i pompieri di Castello per l’intervento di una loro rappresentanza ai funerali del compianto capitano.
Scilla Cavallazzi conservava il batacchio della campana di Vicchio, che era stato donato a suo padre Arnaldo per gratitudine e ricordo.
Approfondimenti: Adriano Gasparrini, Quando la terra tremò. Il terremoto del 29 giugno 1919 in Mugello, Firenze 2019
Lascia un commento