Un caduto dimenticato: il ventenne Luigi Gaddoni di Biancanigo (1898-1918)
di Andrea Soglia
A volte le storie di alcune persone sembrano essere destinate, per chissà quali sortilegi, ad essere dimenticate fin da subito e di conseguenza sfuggire anche alle ricerche storico-documentarie successive. E solo casualmente emergono dall’oblio, grazie a ritrovamenti fortuiti che consentono di rendere un po’ di giustizia ai protagonisti delle singole storie.
E’ questo il caso del soldato automobilista della “Compagnia Piacenza” Luigi Gaddoni, nato a Castel Bolognese, frazione di Biancanigo (ed ivi residente, nella casa colonica detta “La Furlona”), il 18 gennaio 1898 da Giuseppe e Teresa Villa e morto ad Imola, nel Reparto Militare dell’Ospedale Civile, il 7 giugno 1918 ad appena 20 anni per una terribile malattia manifestatasi al fronte (tubercolosi ossea e meningite terminale, come si può leggere nel suo certificato di morte).
Il suo decesso, registrato puntualmente dell’Ufficio Anagrafe di Imola (atto n. 47, parte II, serie C) non fu mai comunicato all’Ufficio Anagrafe di Castel Bolognese dove, salvo indicazioni contrarie finora non emerse, risultava ancora residente col padre Giuseppe (la madre era morta nel 1900) che risulta trasferito ad Imola solo nel 1931. Anche gli stati delle anime della parrocchia di Biancanigo confermano che ancora nel 1925 Giuseppe Gaddoni con la figlia Antonia viveva ancora a “La Furlona” (sita dove adesso è presente la Casa di Accoglienza San Giuseppe e Santa Rita).
Per motivi al momento ignoti il suo nome non fu mai inciso sulle lapidi commemorative dei caduti della Grande Guerra poste nella Chiesa di San Sebastiano.
La storia di Luigi Gaddoni è emersa solo grazie al ritrovamento, nella collezione di Pier Paolo Sangiorgi, della memoria funebre distribuita a Biancanigo il 10 giugno 1918 in occasione della solenne commemorazione del ragazzo, spirato 3 giorni prima. Non smetteremo mai di sottolineare l’importanza di queste memorie funebri, purtroppo quasi mai conservatesi nel tempo, ricche di notizie e particolari sulle vite dei defunti.
La mancata registrazione del nome di Luigi Gaddoni nei registri di morte dell’anagrafe castellana e l’assenza del suo nome nelle lapidi hanno impedito anche che la sua storia fosse pubblicata nel volume “Castellani oltre il Piave” che particolare attenzione aveva dedicato, nel 2006, a tutti i soldati di Castel Bolognese che risultavano caduti in guerra.
Subito dopo la morte Luigi Gaddoni fu sepolto nel Cimitero del Piratello di Imola e traslato, il 19 ottobre 1932, presso quello di Zello, frazione nella quale viveva almeno una delle sue sorelle e dove si era trasferito anche il padre, morto il 4 maggio 1932.
Il nome di Luigi Gaddoni compare nella pubblicazione “Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918, Albo d’oro: Volume VII. Emilia (province di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna)”, mentre non viene riportato in recenti pubblicazioni e banche dati dedicate ai caduti di Imola. Questo fatto, unito alla mancanza di notizie sul suo trasferimento in altro comune e alla prova documentaria che la sua commemorazione si svolse a Biancanigo e che la sua famiglia vi è rimasta fino al 1931, ci consente di dire che Luigi Gaddoni è a tutti gli effetti un caduto in guerra del comune di Castel Bolognese.
A 100 anni esatti di distanza questo breve studio vuol ricordare la sua figura e rendergli, con molto ritardo, un po’ di giustizia. Per rendergliela totalmente, forse, bisognerebbe che il suo nome fosse aggiunto agli altri 114 incisi (alcuni dei quali nemmeno del tutto propriamente) nelle lapidi commemorative della chiesa di San Sebastiano.
Contributo originale per “La storia di Castel Bolognese”.
Per citare questo articolo:
Andrea Soglia, Un caduto dimenticato: il ventenne Luigi Gaddoni di Biancanigo (1898-1918), in https://www.castelbolognese.org
Lascia un commento