Ariovisto Liverani, componente della squadra di soccorso U.N.P.A.
Testimonianze dai documenti dell’epoca
Dalla relazione dell’U.N.P.A. di Arnaldo Cavallazzi
“Il giorno 17 febbraio dopo un violento cannonneggiamento Alleato un generoso componente della squadra, Liverani Ariovisto, inviato in giro di perlustrazione nella zona colpita, rimaneva gravemente ferito da scheggia di granata. Portato dai colleghi e dai militi del Pronto Soccorso all’Ospedale di Imola, il giorno successivo vi decedeva. Il Liverani, che lascia moglie e due teneri figli, fu compianto da tutto il paese e ricevette largo tributo di benevolenza dai militi della U.N.P.A. di Imola e specialmente dal loro Comandante sig. Ettore Mongardi. ”
Castel Bolognese 5 novembre 1945
Il sottoscritto Dari Giuseppe fu Serafino, nato e domiciliato a Castel Bolognese (Via Emilia n.77), dichiaro sotto la mia personale responsabilità quanto segue:
Nella casa da me abitata nella sera del 24 gennaio 1945 una granata di grosso calibro, dopo avere perforato un muro e sfondato due piani, scoppiava nella parte centrale della cantina sotterranea provocando la morte di sette persone e causando inoltre ferite gravi ad altre due.
Subito dopo convenivano sul posto i militi del pronto soccorso e quelli dell’U.N.P.A. che però data l’ora tarda (circa 21:30) non poterono che estrarre i feriti trasportandoli all’Ospedale Civile. La mattina successiva, appena fatta luce, la squadra dell’U.N.P.A. tornò sul posto e si mise all’opera alacremente, rimuovendo la grande mole di macerie provocata dallo scoppio della granata cui sopra si è accennato e riuscendo in breve tempo ma con grave pericolo e grande fatica ad estrarre tutti i cadaveri che furono poscia avviati al locale cimitero.
La squadra dell’U.N.P.A. in assenza del Comandante Arnaldo Cavallazzi ferito da scheggia di granata nei giorni precedenti, era diretta dall’Ing. Amelio Degiovanni e dal milite Liverani Ariovisto che fu uno dei più animosi ed intelligenti nell’opera svolta. Da me fu notato lo sprezzo del pericolo col quale il Liverani lavorava e quanto la sua opera alacre coraggiosa fattiva fosse di incitamento agli altri commilitoni. Giudico pertanto il Liverani meritevole di speciale encomio per tale opera che fu una delle tante alle quali egli si prestò fino a lasciare la vita in altra valorosa contingenza.
Per la verità
GIUSEPPE DARI
ARIOVISTO LIVERANI
Componente volontario di squadra di soccorso, prodigò disinteressatamente la sua opera con coraggio e abnegazione, assolvendo al più umano dei doveri sociali.
Ferito a morte in giro di perlustrazione sotto violento bombardamento di artiglieria consacrava con la morte un dovere che lutto inconsolabile illumina della maestà del dolore.
Castel Bolognese, 18 febbraio 1845
[testo non firmato attribuito a Giuseppe Dari]
Gli originali dei documenti sono conservati presso l’Archivio privato Scilla Cavallazzi (vedova di Ariovisto Liverani)
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