Studio particolareggiato degli orizzontamenti
Dopo aver attuato la restituzione planimetrica dei singoli piani, ho analizzato il rilievo particolareggiato degli orizzontamenti, intendendo come tali, qualsiasi tipo di struttura di copertura degli ambienti definita nei suoi elementi portanti (travi, archi e volte) e complementari (pavimentazioni e controsoffittature). Esistono diverse tipologie a volta nel complesso di S. Maria della Misericordia che distinguo, parlando prima di quelle della Chiesa, poi di quelle degli edifici abitativi. La Chiesa, oltre alla maestosa cupola, presenta volte a botte, vari archi di scarico, e, sull’altar maggiore, una volta a velario su struttura crociata. Negli edifici ad uso abitativo troviamo volte semplici: a botte, a botte ribassata, a botte lunettata, a padiglione, a crociera.
È stato utilizzato prevalentemente il tipico solaio a travi e travicelli, di largo uso fino a tempi recenti, le cui rifiniture possono variare in base all’ampiezza del vano da coprire: alcuni sono controsoffitati in arelle e gesso, altri a vista con pianelle in cotto appoggiate direttamente sul travetto. Sui disegni ho differenziato gli elementi strutturali collocati più in alto della quota di sezione proiettandoli con tratteggio sul pavimento. Con tale sistema sono stati definiti architravi e solai di cui viene data informazione sull’orditura, mentre per gli archi e le volte ho preferito ribaltarne la sagoma.
I pavimenti sono costituiti da acciottolato, mosaico veneziano, e cotto di forma rettangolare, montato, in modo alternato, in diagonale e a spina di pesce. Altre pavimentazioni, sicuramente più recenti, sono realizzate in marmo con lastre di cm. 40 x 40 e con piastrelle di graniglia di cm. 20 x 20 e 15 x 15. Sui disegni sono riportati tutti gli elementi costruttivi, integrati da annotazioni scritte.
Rilievo pavimentazioni sotterranei
Una scalinata, alquanto ripida, in cotto dà accesso alle cantine interrate. La pavimentazione è quasi interamente in terra battuta con tracce di recenti scavi eseguiti alla ricerca di antiche porcellane. Lo scarso impiantito in cotto, di formato 31 x 15, è conseguenza della forte umidità presente nell’ambiente sotterraneo, che ne ha deteriorato la stragrande maggioranza.
Rilievo pavimentazioni piano terra
Le svariate destinazioni d’uso dei locali al pian terreno, sono state la causa di modifiche e conseguente deterioramento delle antiche pavimentazioni. Si passa dal pavimento in cotto al pavimento di graniglia, dal legno alle lastre di arenaria sotto il loggiato. L’impiantito anteriore sotto il portico, è prevalentemente costituito da ciottolame di fiume di diversa pezzatura delimitato da piastrelle in cotto. L’ambiente della Chiesa non presenta più la pavimentazione originaria in cotto di forma quadrata, ma è costituita da lastre di marmo chiaro di cm. 40×40 con cui si è ricoperto recentemente quanto rimaneva della pavimentazione precedente.
Rilievo pavimentazioni piano primo
Una migliore accuratezza si rileva nella scelta delle pavimentazioni del primo piano che variano da mosaici veneziani a pianelle di cotto in buono stato di conservazione. In alcuni ambienti si è avuta una radicale trasformazione del pavimento originale, sostituito da piastrelle in graniglia. I controsoffitti di alcuni solai presentano decorazioni e preziose pitture peraltro deteriorate dalle infiltrazioni dell’acqua piovana attraverso le fessurazioni del coperto.
Rilievo pavimentazioni sottotetto
La causa del forte degrado delle pavimentazioni del sottotetto è sicuramente la presenza di infiltrazioni d’acqua dal coperto e dalle finestrature non protette. In alcuni punti le pavimentazioni risultano lievemente abbassate o rialzate rispetto al livello normale a seconda del degrado delle travi lignee sottostanti. I pavimenti, formati interamente da pianelle in cotto le cui dimensioni variano da 41 x 18 a 31 x 15, sono posati sia a spina di pesce, sia alternati, variando nei vari ambienti.
Analisi delle coperture
La struttura architettonica del coperto dell’edificio è costituita prevalentemente dal tipo a due falde più o meno inclinate che consente lo scorrimento dell’acqua piovana lungo il manto di copertura fino alle grondaie. L’impostazione interna portante più comune è costituita da grossi travi in legno messi trasversalmente al lungo ambiente e poggianti lateralmente sui muri portanti dell’edificio. Molto interessante è la struttura portante di copertura della cupola. Essa è fatta a mo’ di ragnatela e le travi in legno, che appoggiano sui muri perimetrali, sono mantenute unite da grossi legni inseriti trasversalmente ad incastro. Sulla struttura risultante appoggia tutta l’intelaiatura di travicelli che sorregge tavelle e coppi. La copertura della volta a velaio della Cappella Maggiore è di tipo ad una falda rinforzata con grosse travi in cemento armato recentemente poste in opera, poiché durante il periodo bellico fu parzialmente distrutta. È importante verificare attentamente le strutture di copertura, poiché alle loro condizioni è strettamente collegato lo stato di degrado degli ambienti sottostanti.
Testo tratto da: Il complesso architettonico di S. Maria della Misericordia a Castelbolognese: ipotesi di adattamento e consolidamento, tesi di laurea in Architettura, Università degli Studi di Firenze; laureanda Paola Malucelli, relatore L. Nizzi Grifi, correlatore S. Van Riel
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