Giovanni Emiliani (1842 – 1906)
Giovanni Emiliani nacque a Castelbolognese il 10 novembre 1842 da Giovanni Antonio e da Domenica Borghesi, entrambi di nobile famiglia.
Nell’infanzia frequentò il Collegio di S. Luigi di Bologna, dei padri gesuiti, e in un suo componimento d’esame (1859) scelse come argomento l’esistenza di Dio, tema che trattò con sentimenti diversi da quelli che dovevano conformare la sua vita. Ancora giovane, nel 1866 partecipò alla campagna garibaldina del Trentino e l’anno seguente era ancora con Garibaldi sulla via di Roma. Nell’ottobre del 1867 è a Terni e, con altri sette concittadini, fa parte dei settantadue appartenenti al manipolo di Villa Glori dei fratelli Cairoli.
Ardente mazziniano e gagliardo combattente per trentanni fu il capo dei repubblicani castellani e l’animatore di ogni iniziativa e manifestazione italiana e repubblicana.
Fu l’animatore del primo congresso delle associazioni democratiche romagnole, che ebbe luogo a Castelbolognese il I° ottobre del 1865 ai quale parteciparono Saffi, Filopanti, Valzania, Vincenzo Caldesi, Carlo Missiroli e l’Avv. Ravina di Torino.
L’Emiliani fu un appassionato studioso e si dedicò particolarmente alla storia della Romagna. Nel 1896 donò al suo Comune il manoscritto “Cenni storici biografici di Castelbolognese”. Negli archivi del Comune è conservata pure una estesa monografia di Castelbolognese, acquistata dall’ amministrazione comunale unitamente a tutte le altre opere. Pubblicò pure un dizionario storico del risorgimento ora quasi introvabile.
In una relazione esistente agli atti del Comune si legge: “L’attività dell’ Emiliani si rivolge a tutti i vari campi degli studi letterari in genere. La storia, la critica letteraria, la poesia e italiana e dialettale, la filosofia (però in scarsa misura), tutte esse coltivò, sebbene con diversa intensità, sempre però con amore”.
Aldo Spallicci, nel volumetto “A Vella Glori” (Milano 1932) lo chiama l’intellettuale del gruppo romagnolo e diligente amministratore pubblico del suo paese”. Fu presidente di varie e diverse società castellane, segretario della Congregazione di Carità, Direttore delle Scuole Comunali, e di ogni sua attività redasse statistiche, relazioni, discorsi, e in ognuna lasciò il segno della sua intelligenza e della sua generosa dedizione. Fra le molte sue opere figurano innumerevoli sonetti, brindisi, stornelli e discorsi commemorativi. Era l’oratore di circostanza e per CastelboloGnese lo storico per eccellenza, perchè ad eccezione della “Cronichetta di Castelbolognese” del Giordani (Bologna 1837), nessuna opera esisteva che tramandasse ai posteri i dati della storia locale e i nomi degli uomini illustri che onorarono con le loro opere e le loro azioni il proprio paese natale.
Di tutte le opere di Giovanni Emiliani sono rimasti solo i Cenni storici e la monografia di Castelbolognese, perchè furono gelosamente ricuperati e conservati da un privato cittadino. Tutte le altre opere sono andate distrutte durante l’ultimo conflitto, parte vendute come scarto di archivio nel recente 1948 e… ciò che non fecero i barbari fecero i barberini.
Questo castellano conosciuto in tutta la Romagna, amato e stimato per la sua dirittura, fu una delle figure più pure di “quel villaggio scarso di case ma ricco di tanta impetuosa fede nei destini d’Italia nuova che ha dato ben otto combattenti all’eroico manipolo dei Cairoli”. (Spallicci).
Il 27 maggio 1883, all’inaugurazione del monumento eretto al Pincio in memoria dei Fratelli Cairoli, l’Emiliani ricevette la medaglia d’ argento dalle mani del Sindaco di Roma, Duca Leopoldo Torlonia.
Una inesorabile malattia, che lo fece soffrire per lunghi anni, lo stroncò il 15 luglio 1906.
Da Bologna, (dove si era ritirato da oltre un decennio) le sue ceneri, raccolte in una urna, furono portate a Castelbolognese, accolte con reverente cordoglio dai castellani.
In un angolo di un loggiato del cimitero, nascosta e quasi obliata, è deposta l’urna. L’epigrafe fu murata solo nel 1914, in un clima, come dice una cronaca del tempo, “di arido neutralismo”.
Oddo Diversi
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