La donazione della pergamena del 1389 al Comune di Castel Bolognese
CASTELBOLOGNESE – 13 aprile 1389: nasce Castelbolognese. 19 febbraio 2005: dopo 616 anni il Comune torna in possesso dell’atto di nascita. Orgoglio e commozione, ieri mattina nella sala del consiglio comunale, alla cerimonia di donazione della pergamena attestante la “venuta al mondo” della comunità di Castelbolognese. Tantissimi i presenti, tra cui gli ex sindaci di Castello Dal Pane, Gaglio e Dardi. Ma c’erano anche il primo cittadino di Bologna, Sergio Cofferati e quello di Imola, Massimo Marchignoli.
Come ha spiegato il professor Stefano Borghesi, il 13 aprile 1389 il messere Filippo Guidotti, podestà del Comune di Imola, decise che la piccola bastia chiamata “Passo delle Catene” (il nome è leggendario ma tutte le leggende hanno un fondo di storia, ndr) diventasse una nuova comunità dello stato di Bologna. E proprio a quel giorno, con la realizzazione della pergamena, risale l’atto ufficiale della nascita di Castelbolognese. Fu papa Pio VII, circa quattrocento anni dopo, a ordinare il passaggio al territorio di Ravenna. Ma il legame con Bologna non s’è mai perso: i colori rossoblu, San Petronio, lo stile urbanistico e architettonico dimostrano che le due città sono ancora molto unite.
“Oggi per Castelbolognese è una giornata veramente speciale – ha detto il sindaco Silvano Morini – pochi paesi possono conoscere la data esatta delle loro origini e conservare il documento che la attesta”. Il merito è di don Italo Drei, prematuramente scomparso nell’estate del 1983 quando era parroco della Serra, che all’inizio degli anni ’50 trovò la pergamena originale (di cui alla fine della Seconda Guerra Mondiale gli amministratori castellani si erano erroneamente sbarazzati) in una libreria archeologica di Imola e la comprò. E ieri i suoi eredi, la sorella Angela e le nipoti Anna e Giovanna, hanno donato il prezioso documento al Comune.
Don Italo Drei è stato ricordato con toccante amicizia dal parroco di Bagnara don Giovanni Gaddoni, suo compagno di viaggio al seminario di Imola. “E’ stato un sacerdote buono, retto, aperto, cordiale, mite, che nella chiarezza delle sue idee e delle sue posizioni, era amato da tutti. Studiava e si documentava continuamente e lo avrebbe fatto anche in pensione. E’ una persona da ricordare”.
“Quando il sindaco Morini mi ha interpellato – ha detto Sergio Cofferati, che ha ricevuto un’accoglienza molto calorosa – ho accetto subito l’invito, perché sentivo l’importanza dell’iniziativa. Non mi sbagliavo. La donazione è stata un gesto bellissimo, così come ricordare la storia e le persone di questa comunità”. Poi, avversando l’idea di una separazione tra l’Emilia e la Romagna, ha aggiunto: “senza negare l’identità di ognuno, è bene integrare e non dividere”. E ancora. “Nell’epoca della globalizzazione, tutti assieme dobbiamo costruire una comunità aperta e capace di ospitare le diversità” .
La professoressa Angela Drei, sorella di don Italo, ha quindi consegnato nella mani del sindaco Morini la pergamena. Alla stessa Drei, a Cofferati e a Marchignoli sono stati donati tre quadri dell’artista castellano Gaetano Marzocchi raffiguranti Castelbolognese.
Il testo è tratto da un articolo di Giovanni Morini pubblicato sul Corriere di Romagna del 20 febbraio 2005; la fotografia è tratta dal sito www.faenzanet.it.
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