Le edicole di Castel Bolognese, un servizio essenziale in via di estinzione
a cura di Andrea Soglia
Il 31 maggio 2024 diventa una data a suo modo storica per Castel Bolognese, con la cessazione dell’attività dell’Edicola e Libreria Tommy. La titolare, Cinzia Ghirelli, in procinto di ritirarsi dal lavoro, ha tentato invano di vendere l’attività, ma nessuno si è fatto avanti. D’altronde, se un tempo il lavoro di edicolante aveva una certa attrattività, al giorno d’oggi è diventato così poco remunerativo che tantissime edicole, in Italia, stanno chiudendo. E dire che durante la pandemia erano state dichiarate un servizio essenziale! A rendere poco appetibile il lavoro di edicolante contribuisce non poco il fatto che esso costringe a levatacce ad ore antelucane per ricevere la fornitura dei quotidiani e delle riviste ed un notevole impazzimento nella gestione giornaliera dei resi.
L’Edicola Tommy era erede di un’attività storica che risaliva agli anni immediatamente seguenti alla Prima guerra mondiale. Luigia Forbicini, detta Gigina ‘d Piuvlèn, in quanto vedova di guerra aveva ottenuto la licenza di vendita dei giornali sotto i portici del vecchio comune, all’angolo fra la via Emilia e la Piazza Bernardi. A coadiuvarla il compagno Ugo Costa, (Ugo ‘d Badoja) il quale distribuiva i quotidiani in bicicletta. Riteniamo che questa possa essere stata la prima attività completamente dedicata ai giornali. In precedenza, come consta da una pubblicità del 1911, era possibile acquistare i “principali giornali della Penisola” presso il Caffè della Guerra gestito da Giovanni Tosi, detto E Mas-cì, garibaldino combattente a Domokos nel 1897.
Demolito nel dopoguerra il Palazzo Comunale, la Gigina ottenne dall’Arciprete Sermasi l’andito della scala che porta alla cantoria della chiesa di San Francesco e che si apre sul portico della Via Emilia per continuare provvisoriamente il suo commercio e lì iniziò la collaborazione con la nuora Elsa Benelli (1920-2022), moglie di Oddo Diversi (1908-1984), che successivamente ne avrebbe rilevato l’attività.
Nel dopoguerra, Elsa e Oddo comprarono dalla farmacista Domenica Solaroli un lotto, per lo più ridotto in macerie, che dà su Piazza Bernardi e vi costruirono il loro palazzo aperto sulla piazza con quattro vetrine e lì Elsa trasferirà non solo l’edicola, ma aprirà una moderna e fornitissima cartoleria, libreria e vendita di giocattoli.
Il lavoro di Elsa era impegnativo: per molti anni infatti fu l’unica edicola di Castel Bolognese ed una delle due cartolerie presenti in città. L’apertura della seconda edicola avvenne tardi, ormai quando Elsa stava per lasciare, e soprattutto, trattandosi della stazione ferroviaria (presso il bar di Carlo Nenni), lei rimase comunque l’unica del centro.
Un ritmo di vita così concitato non poteva durare a lungo e così nel 1977 Elsa divise e cedette le attività: la figlia Mara rilevò la cartolibreria e i giocattoli mentre l’edicola fu venduta a terzi e si insediò nel quarto locale con vetrina del suo palazzo, all’angolo con via Gottarelli.
Cerchiamo di seguire la storia dell’edicola dal 1977 in avanti, anche se non è stato possibile ricostruire tutti i passaggi proprietà. All’inizio del 1982 subentrò nella gestione Romano Dalla Malva, che tanti non dimenticano per la sua disponibilità a soddisfare qualsiasi richiesta. Era sportivissimo (storico tifoso della Fiorentina) e quindi l’edicola era diventata un notevole centro di aggregazione. Ad aiutarlo in edicola tutta la famiglia, in particolare i genitori Giovanni e Maria. La sua attività cessò nel gennaio del 1991. Negli ultimi giorni del 1997 Romano scomparve improvvisamente, a soli 47 anni.
Nel 1993 la gestione passò a Maria Fiorentini. Gli spazi dell’edicola erano abbastanza angusti, per cui qualche tempo dopo Maria trasferì l’edicola pochi metri più in là, al civico 14 di Piazza Bernardi, dove attualmente ha sede una Assicurazione.
Nell’ottobre 2001 l’attività fu rilevata Massimo Minganti e Mirna Oboldi, che la denominarono “Edicola Reddy”. Furono Massimo e Mirna, nel 2007, a trasferire l’edicola nei locali di Piazza Fanti 8. Il 28 febbraio 2008 subentrò Cinzia Ghirelli, che cambiò anche la denominazione in “Edicola e libreria Tommy”: d’altronde gli spazi di Piazza Fanti consentivano anche una bella esposizione di libri, fra cui, immancabili, quelli locali.
All’edicola della piazza, in un paese in piena espansione, si affiancò, dall’agosto del 1994, una seconda edicola in via Contoli 29. Ad aprirla, dopo non pochi problemi burocratici, fu Celestina Zaccarini, che nell’agosto del 2003 la cedette a Stefano Lotti, morto prematuramente a 36 anni il 7 dicembre 2006 lasciando un largo rimpianto. Dopo alcuni mesi di chiusura e un breve periodo di gestione di Silvia Monti (da giugno 2007) è subentrato nella proprietà Agostino Rossi, che vende giornali ininterrottamente dal 5 ottobre 2008.
Con la chiusura dell’Edicola Tommy, l’Edicola Sole e Luna rimane sostanzialmente l’unica edicola in attività in tutto il nostro paese, dato che, progressivamente, l’edicola della stazione ha dismesso quasi tutto conservando la vendita di poche testate quotidiane.
L’edicola di Agostino sarà quindi sovraccaricata di lavoro, ereditando gli storici clienti di Cinzia. Fra qualche anno anche per Agostino arriverà la meritata pensione. Speriamo vivamente che la sua attività possa trovare un erede, altrimenti il nostro paese rimarrebbe senza il servizio essenziale dell’edicola. La politica, anche quella locale, dovrà necessariamente trovare delle forme di sostegno alle edicole onde evitarne la completa estinzione.
Pubblichiamo questo testo come saluto a Cinzia e come ringraziamento per il suo lungo servizio ai castellani. E anche come augurio di buon superlavoro ad Agostino.
Ci riserviamo di arricchirlo di informazioni e fotografie storiche mano mano che emergeranno.
Testo pubblicato il 30 maggio 2024. Ultimo aggiornamento 4 giugno 2024
Si ringraziano per la collaborazione Cinzia Ghirelli, Agostino Rossi e Marzia Zama
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